Lidia Menapace è morta causa Covid oggi a 96 anni. La partigiana e icona del femminismo italiano. È stata la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano. Ne dà il triste annuncio l’associazione nazionale dei partigiani d’Italia pubblicando sul proprio sito un ultimo saluto: “Ciao Lidia”.
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Lidia Menapace: le parole della senatrice Valeria Valente
Tra le prime parole di cordoglio ci sono quelle della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio che dice: “Piangiamo oggi una donna che con la sua stessa vita ha incarnato e contribuito a mostrare alle italiane una diversità possibile dai tradizionali stereotipi femminili. Non la dimenticheremo.” Con lei se ne va un pezzo di storia importante per il nostro paese. Dello stesso avviso anche il presidente dell’associazione nazionale dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo. Per commemorare la scomparsa della partigiana scrive sul sito: ““È un lutto per l’ANPI, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell’uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell’umanità. Resterai nella coscienza e nell’impegno di tutte e tutti noi”
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Lidia Menapace: chi era per l’Italia
Menapace entra nella storia italiana da giovanissima, quando prende parte alla Resistenza come staffetta partigiana. Per poi continuare come attivista nel dopoguerra nei movimenti cattolici. Con la sua partecipazione attiva in politica fu eletta all’interno della Democrazia Cristiana nel 1964, divenendo la prima donna eletta nel consiglio provinciale di Bolzano. È stata inoltre anche la prima donna ad entrare nella giunta provinciale come assessora per affari sociali e sanità. Menapace era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive di Bolzano. Dopo giorni a combattere in terapia intensiva perde oggi la sua ultima battaglia.