Liliana Segre: l’ultima testimonianza pubblica dedicata ai ragazzi

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liliana segre
dalla pagina instagram di Luigi di Maio

Ieri, la senatrice a vita Liliana Segre, ha tenuto la sua ultima testimonianza pubblica ad Arezzo, nella tensostruttura allestita alla Cittadella della pace di Rondine. La senatrice a vita, simbolo della memoria della Shoah ha scelto il borgo di Rondine, dove ieri mattina è stata inaugurata l’Arena di Janine. Si tratta di uno spazio che raccoglierà idealmente la sua eredità.

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Liliana Segre: l’Arena di Janine raccoglierà la sua eredità

liliana segre
Dalla pagina instagram liliana_segre

Nel borgo di Rondine ad Arezzo, idealmente sarà raccolta l’eredità della senatrice a vita Liliana Segre, grazie l’Arena di Janine. Si tratta di uno spazio dedicato a un’amica della senatrice, che non è riuscita a salutare, prima che venisse portata nelle camere a gas di Auschwitz. Proprio sotto questo tendone, Liliana Segre ha deciso di tenere il suo ultimo discorso pubblico. Un discorso in cui, in platea erano presenti, anche, le più alte cariche dello Stato. Erano, infatti, presenti i presidenti della Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Stella Casellati, al Premier Conte. A partecipare anche il Ministro degli Esteri Luigi di Maio e la ministra degli interni Luciana Lamorgese.

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Il ricordo di Liliana Segre: “dal 1938 sono diventata l’altra”

Liliana Segre, nel suo ultimo discorso pubblico, ha ribadito di non esser mai riuscita a perdonare gli orrori dei nazisti. “Dal settembre del 1938, sono diventata l’altra. A otto anni non sono più potuta andare a scuola. Dovevamo dimenticare il nostro nome, un nome che non interessava a nessuno. Da quel momento eravamo un numero, che mi fu tatuato sul braccio: il mio era 75190. I bulli presi da soli hanno paura, quelli che ho incontrato io erano forti e invincibili: giovani nazisti ariani. Mi chiedono sempre se io ho perdonato e io rispondo di no. Non ho mai perdonato, non ci riesco. Quando si toglie l’umanità alle persone bisogna astrarsi e togliersi da lì col pensiero se si vuole vivere. Scegliere sempre la vita. Io sono viva per caso. Perché tutte sceglievano la vita, poche quelle che si sono suicidate anche se era facilissimo“.

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