Le mascherine lavabili di stoffa sono sicure? Il dibattito è aperto e le opinioni sono piuttosto discordanti, anche perché sul tema manca una comunicazione chiara e soprattutto non c’è uno standard unico di valutazione. Tuttavia, secondo un recente test condotto da Altroconsumo, le mascherine lavabili sono affidabili in quanto hanno superato le prove alle quali sono state sottoposte.
Una buona notizia in termini economici ed ecologici. Non c’è infatti bisogno di acquistare pacchi voluminosi di mascherine chirurgiche, che possono essere usate una sola volta e aumentano l’inquinamento ambientale. Il team di Altroconsumo ha selezionato 6 modelli lavabili di vari tessuti, forme e prezzi.
Il primo test, effettuato in laboratorio, ha valutato la capacità filtrante e la permeabilità dell’aria dei dispositivi di protezione individuale. La capacità filtrante indica fino a che punto i prodotti sono in grado di bloccare il passaggio dei droplet, cioè le piccole goccioline di acqua emesse dal naso o dalla bocca. Con permeabilità dell’aria si intende invece la respirabilità, cioè fino a che punto le mascherine consentono di respirare. Ebbene, anche dopo 5 lavaggi, i campioni analizzati hanno continuato a fornire prestazioni decisamente soddisfacenti, in relazione ai due parametri indicati.
Il secondo test ha invece coinvolto esperti del settore, che hanno valutato due caratteristiche: la vestibilità e le indicazioni in etichetta. La vestibilità fa riferimento alla capacità del dispositivo di proteggere e coprire adeguatamente naso, bocca e mento, senza lasciare spazi aperti ai lati. Gli esperti hanno poi valutato se erano presenti tutte le informazioni, richieste per legge, per un utilizzo corretto e consapevole del dispositivo, le modalità di lavaggio e di manutenzione. Anche in questo caso le mascherine analizzate sono state promosse, garantendo un mix perfetto di respirabilità e capacità filtrante.
Per quanto riguarda i tessuti utilizzati, non ce n’è uno migliore degli altri. Le prestazioni dipendono soprattutto dalla compattezza e dal numero di strati sovrapposti. L’unico neo evidenziato da Altroconsumo riguarda l’etichetta, che fornisce informazioni troppo superficiali e poco dettagliate sull’utilizzo e sul lavaggio. Per questo motivo sarebbe opportuno fornire maggiori indicazioni, permettendo agli utenti di utilizzare in modo corretto i dispositivi. In particolare bisognerebbe introdurre requisiti minimi di efficacia, in termini di respirabilità e capacità di filtrazione, identificabili con un logo standard da stampare in etichetta, in linea con gli altri paesi europei.
In tale direzione si è già mossa RAJA, azienda di packaging che in periodo di pandemia ha deciso di declinare una parte della produzione alle mascherine protettive lavabili, consultabili sul sito corredate di una scheda tecnica che ne illustra le principali caratteristiche e modalità d’uso.
Possiamo concludere che questi prodotti sono comunque sicuri, e forniscono una protezione adeguata. Naturalmente bisogna sempre rispettare la distanza minima di sicurezza e seguire le consuete regole di comportamento.