L’ora più buia, Joe Wright riscrive Churchill

Il ministro che con la guerra protesse la pace

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L'ora più buia
L'ora più buia

Churchill ĆØ in maniera innegabile, uno dei protagonisti della seconda guerra mondiale. Un personaggio che ha rivoluzionato le sorti del conflitto. Controverso, un burbero che ogni studente ha apprezzato studiare e approfondito con piacere. Joe Wright, regista, produttore, ovviamente inglese, con la passione per la pittura, ne dipinge nel suo filmL’ora più buia” i contorni caratteriali. Nella trasposizione cinematografica vediamo il primo ministro inglese alle prese con il pericolo nazista. Vi ritroviamo la rinuncia alla pace, lo scetticismo del re, e gli immancabili giochi di partito.

L’ora più buia, uscito tra fine 2017 e il 2018, trionfa anche agli Oscar, con uno straordinario Gary Oldman, nei panni di Churchill. Miglior attore protagonista, e il miglior trucco, con circa 200 ore di lavoro su Oldman.

Il binomio tra l’attore e il regista ĆØ del tutto nuovo. Nel film però si capiscono a meraviglia, come se si conoscessero da anni. Entrambi confezionano un Winston Churchill preoccupato, umanizzato fino all’estremo, incerto sul futuro dell’Inghilterra ma allo stesso tempo determinato a non consegnare il mondo nelle mani di Hitler, e accompagnato, con eleganza da Clementine, alias Kristin Scott Thomas. ƈ lei a supportarlo, da quando inizialmente prende il posto del ministro uscente Chamberlain, fino alla fine, con estrema pazienza, senza fare rumore. L’ultima ora descrive quei momenti frenetici della sorte di 300mila uomini bloccati a Dunkerque, teatro finale di una sanguinosa battaglia tra alleati e tedeschi.

Churchill si mobilita, grida al popolo inglese di resistere, di non scendere a trattati con il nemico, ma di sconfiggere Hitler e ribaltare il corso degli eventi. Nel film, vedremo il primo ministro affrontare con monologhi, anche interiori e profondi, la necessitĆ  di una guerra, l’essere risoluto anche contro il volere del Re e di parte del suo partito.

L’ora più buia descrive in maniera gradevole le difficoltĆ  di un uomo di storia, con relazioni tra collaboratori ingarbugliate e reazioni a notizie sul fronte bellico alquanto avverse, sempre con l’immancabile e fedele compagno di sempre: un buon sigaro.

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