Dopo il meraviglioso evento al Nabilah di Bacoli, Lorenzo Crea si è rituffato nelle sue attività, non prima però che noi di Informa Press riuscissimo a strappargli qualche piccola dichiarazione. Con il vulcanico giornalista abbiamo parlato di tutto, dal rapporto con Napoli al futuro della sua professione, in una intervista a cuore aperto e ricca di spunti.
Lorenzo Crea e quel grande amore per Napoli: identikit del Direttore di Retenews24 e GT Channel
Lorenzo Crea
Classe ’86, napoletano doc, mostra da subito una forte passione per il giornalismo, tanto da diventare uno dei giornalisti professionisti più giovani d’Italia (ad appena 21 anni) e da condurre la sua prima trasmissione televisiva a 16 anni (Giovani allo scoperto su Telelibera 63). Da lì Lorenzo Crea inizia un’ascesa inarrestabile:
Nel 2016 diventa direttore di Retenews24;
Ha condotto trasmissioni televisive per gran parte delle emittenti regionali;
Dal 2021 è direttore di GT Channel, tv regionale della Campania che copre circa il 92% di tutto il territorio. Per la stessa tv (e Televomero) conduce anche il seguitissimo programma “A tu per tu”;
Da marzo 2022 è componente dello staff del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. In questo ambito si occupa di eventi e grandi eventi;
È stato appena confermato, con nomina da parte del Presidente della Regione Vincenzo De Luca, come componente della Camera della Moda e del Design della Regione Campania;
È consigliere del presidente nazionale di Confesercenti, Vincenzo Schiavo;
Ha fondato l’associazione di beneficenza “Rete per Napoli“;
Ha vinto numerosi premi giornalistici (tra cui l’Oscar campano e il premio “Eccellenze campane”).
A tu per tu con Lorenzo Crea: “Napoli va trattata come una bella donna”
Direttore Crea, lei ha avuto modo, con i suoi diversi incarichi, di vivere Napoli in modo viscerale. Ma qual è il suo rapporto con la città?
“Qualcuno ha detto che Napoli non è una città ma uno stato d’animo. Io la pensò esattamente così. Più volte ho avuto la possibilità, in questi anni, di trasferirmi e di fare scelte professionali che mi avrebbero portato lontano da Napoli. Non le ho mai prese davvero in considerazione. Il legame con la nostra città è talmente profondo che è persino difficile o riduttivo spiegarlo a parole. Naturalmente questo è anche un “rischio” se vogliamo. Perché possiamo cadere nella tentazione di idealizzare Napoli e di banalizzare i tanti problemi che pure ci sono.
Per questo chi ama davvero Napoli deve, a mio avviso, trattarla come una bella donna della quale si è perdutamente innamorati: occorrono cura, premura, attenzioni e ascolto. Ecco perché, di tutte le soddisfazioni che ho avuto in questi primi 35 anni di vita, la più intensa è stata quella di essere chiamato nello staff del Sindaco Gaetano Manfredi. Dare un contributo, anche piccolo, alla tua comunità è qualcosa di straordinario per chi intende la politica come servizio e non come occupazione del potere.”
A tu per tu con Lorenzo Crea: “Sogno un grande talk politico. Mi spaventa il pensiero unico”
Dalla sua vita emerge l’immagine di un uomo che non si ferma mai, continuamente alla ricerca di nuove idee e nuovi progetti. Cosa bolle in pentola adesso nella vulcanica mente di Lorenzo Crea?
“Accolgo l’impegno straordinario per la città metropolitana al fianco del Sindaco ma naturalmente non abbandono l’attività giornalistica: continuo a seguire Retenews24 che è una parte del mio cuore professionale e non trascuro la direzione dei contenuti giornalistici di Gt Channel che è passata dal canale 650 al 117, un bel salto di qualità che richiede un impegno ancora maggiore. Siamo reduci dal successo di Salotto Gt che ha approfondito alcune tematiche importanti grazie al mio amico Enzo Agliardi ma sto lavorando alla terza stagione di “A TU PER TU” gomito a gomito con Antonio Florio che è il produttore e Mario Albano che è il regista. Del resto, squadra che vince non si cambia.
Ma non escludo qualche novità: ho in mente un grande talk politico; mi piacerebbe unire Gt a un’altra emittente e ci sono trattative in corso ma non posso dire nulla. In Campania manca una sorta di “Porta a Porta” ed è esattamente quello a cui stiamo pensando. Non sono Bruno Vespa ma, insomma, confido nella clemenza del pubblico (ride ndr).”
Per finire, una domanda a cui noi di Informa Press teniamo particolarmente. Quali consigli darebbe a chi ha il sogno nel cassetto di diventare un giornalista?
“Non mi sento all’altezza di dare consigli a nessuno. Fabrizio De André cantava “si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”. Diffido e invito a diffidare sempre delle persone che si ergono a consiglieri moralisti. Una cosa, però, mi sento di dirla. L’avanzata dei social in questi anni ha impoverito il pensiero e la scrittura. Le riflessioni lunghe ormai vengono bollate come noiose, vecchie, inutili. Scrivere un termine più ricercato sembra addirittura un “reato”, qualcosa di cui vergognarsi.
Si fa strada il pensiero unico e la massificazione delle idee. Vale la regola del branco: se più persone pensano, dicono, scrivono quella cosa allora quella cosa è vera “a prescindere”. Ecco, a me questo “a prescindere” spaventa. Sarà che ho studiato e amato molto la Filosofia, sarà che mia madre l’ha insegnata per anni prima di dedicarsi anima e corpo all’impegno politico, ma penso che sia bello coltivare il dubbio. Essere curiosi, sempre e comunque: questa è l’unica cosa che mi sento di consigliare a chi vuole avvicinarsi al nostro mondo.”