Scoperta a Luxor, in Egitto, una città di cui si erano perse le tracce da migliaia di anni. Definita dagli archeologi Rise of Aten, presenta un ricco spaccato della vita quotidiana del II millennio a.C., con oggetti di vita quotidiana che hanno ancora molto da dirci.
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L’annuncio della scoperta archeologica sui social


“È la seconda scoperta archeologica più importante di sempre dal ritrovamento della tomba di Tutankhamon” secondo l’egittologa statunitense Betsy Bryan, professoressa alla Johns Hopkins University. Si tratta delle rovine di una città vecchia di 3000 anni, un vasto sito in ottimo stato di conservazione, con mura quasi complete e stanze piene di oggetti di vita quotidiana, cibo compreso. La città, non lontana da Luxor, sarebbe stata fondata da Amenhotep III, nono sovrano della XVIII dinastia (1391-1352 a.C.).
Si tratta di una scoperta sorprendente, malgrado l’esistenza di questa città perduta fosse nota da tempo. L’annuncio è stato dato su Facebook dal professor Zahi Hawass – l’Indiana Jones dell’Egitto – che ha guidato la missione archeologica. Gli scavi erano iniziati lo scorso settembre nei pressi della Valle dei Re – area anticamente destinata alla sepoltura dei faraoni. Dopo poche settimane sono emerse le prime file di mattoni, che hanno portato poi alla scoperta della città rinominata Rise of Aten. “Molte missioni straniere hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata” scrive con orgoglio il professor Hawass sui social, sottolineando la paternità egiziana dell’incredibile scoperta.
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Luxor restituisce un incredibile spaccato di vita quotidiana


La città, non ancora emersa completamente dalla sabbia del deserto, era costituita da tre palazzi reali e rappresentava il cuore amministrativo e industriale del regno. Il quartiere residenziale era circondato da un muro di cinta con un unico punto di accesso. Si trattava evidentemente di una zona ben protetta e probabilmente controllata da guardie armate.
La scoperta di questi giorni permetterà agli studiosi di dare un raro sguardo sulla vita degli antichi egizi nel periodo in cui l’Impero era più ricco. Nell’area di scavo, infatti, è visibile un vero e proprio spaccato di vita quotidiana. Sono tanti gli oggetti perfettamente conservati, dai monili al vasellame agli amuleti portafortuna. Nella parte meridionale rinvenuta addirittura una panetteria con forni e stoviglie. A giudicare dalle vaste dimensioni, dava lavoro a molte persone. Sono state rinvenute inoltre anche le scorie della lavorazione del metallo e del vetro, a testimonianza dell’operosità del luogo. Uno dei ritrovamenti più interessanti riguarda un recipiente contenente circa 10 chili di carne bollita con un’interessante iscrizione. “Carne condita per la terza festa Heb Sed dal macello del recinto del bestiame di Kha preparata dal macellaio luwy.”
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Il cimitero della città perduta rivela sorprese


Oltre all’insediamento urbano, gli studiosi hanno scoperto anche un grande cimitero non ancora del tutto dissotterrato. Finora è emerso un gruppo di tombe scavate nella roccia, una caratteristica comune alle tombe della vicina Valle dei Re.
Oltre a questo, sono state rinvenute anche sepolture di animali. Si tratterebbe forse di una mucca o un toro, probabilmente vittima di un sacrificio. Interessante anche la sepoltura di un uomo che presenta resti di corde attorno alle ginocchia. Solo ulteriori studi e ricerche saranno in grado, forse, di spiegare questi ritrovamenti.