Mamma insegna sesso minorenne: la madre insegna alla figlia di 12 anni a come procurare piacere al compagno. Le indagini sono della Procura hanno portato al rinvio a giudizio della madre e del compagno della donna per il reato di violenza sessuale su minorenne.
Una vicenda surreale è avvenuta in provincia di Treviso. Una ragazzina è stata costretta dalla madre ad avere rapporti sessuali con il compagno. La vittima, al tempo dei fatti aveva soltanto 12 anni. Pare che la mamma le avrebbe anche insegnato” come poter procurare piacere all’uomo. Pare che la donna le avrebbe detto: “Vedi come è brava la mamma, non è difficile”. La vicenda si sarebbe svolta nell’estate del 2019 e sarebbe venuta alla luce un anno dopo. Nell’estate del 2020 ha raccontato tutto alla nuova compagna del padre, che lei chiama “la mia vera mamma”. Sarebbe stato “Tano”, così si faceva chiamare il compagno della madre. Si tratta di un uomo di origine calabrese, facoltoso e dal passato sportivo di eccellenza nel campo delle Mma, le arti marziale miste. Da subito l’uomo mostrò un interesse morboso per la figlia di lei.
Pare che la donna abbia anche inviato immagini pedopornografiche della figlia all’uomo. La donna, allora, durante un periodo di vacanza passato a casa dei nonni materni in provincia di Belluno, organizza un incontro. Infatti, un giorno dice alla figlia di indossare abbigliamento intimo sexy e un vestitino succinto. L’uomo, che le avrebbe raggiunte successivamente, si sarebbe quindi spogliato davanti alla bambina che, impietrita, è costretta a subire un rapporto orale. La madre avrebbe detto alla figlia: “Andate in camera tua, sarete più comodi.” Nella stanza l’uomo si sarebbe spogliato completamente, adagiandosi sulla ragazzina e tentando di avere un rapporto completo senza riuscirci. Secondo la denuncia, confermata ieri in incidente probatorio, “Tano” avrebbe quindi bendato la ragazza, facendosi poi toccare le parti intime. In seguito pare sia entrata la madre nella stanza, che ha masturbato l’uomo.
Durante l’interrogatorio la ragazzina avrebbe dichiarato della madre: “Ricordo il sorriso stampato sulle labbra. Un ghigno che mi ha fatto ricordare Joker, il cattivo di Batman.” Il sostituto procuratore Barbara Sabbatini ha così chiuso le indagini nei confronti di due quarantenni. I due, residenti nell’hinterland di Treviso, sono stati rinviati a giudizio per il reato di violenza sessuale su minorenne. Il 2 febbraio, a seguito della denuncia del padre della ragazza, il quarantenne è finito anche in carcere a Padova. Tale misura venne poi modificata negli arresti domiciliari dove risiede ora. Davanti al gip Angelo Mascolo la giovane era stata sentita nell’ambito dell’incidente probatorio chiesto dalla Procura. Una deposizione drammatica che è stata ritenuta del tutto credibile e confermata dalla psicologa.