Mangiare bene e fare attività fisica sono la chiave per vivere a lungo e in salute. Le tentazioni sono tante e in molti hanno sognato almeno una volta di poter mangiare a volontà senza ingrassare. Fantascienza? Sembrerebbe di no. Un recente studio ha dimostrato che la magrezza è una questione (anche) di genetica.
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Mangiare senza ingrassare: lo studio sui geni
Lo studio, pubblicato sulla riviste scientifica Cell, ha quindi individuato quel segmento di DNA che incide in maniera decisiva sulla “linea”, regolando il dispendio energetico. Tutti abbiamo un amico, un familiare o un conoscente che – attirando un po’ di invidia – mangia molto (e spesso male), non fa attività sportiva regolare ma resta magro. Perché allora altre persone devono sudare per ore sul tapis roulant o stare perennemente a dieta?
Il gene della magrezza
Hanno quindi scoperto una presenza costante del gene ALK – Anaplastic Lymphoma Kinase – attivo in chi pesa di più. Chi è più magro, invece, ne possiede una mutazione. Si tratta di una “fortuna” per pochi: solo l’1% della popolazione può mangiare quanto e quello che vuole senza ingrassare. Questo gene è sempre stato considerato un oncogene, ovvero il responsabile di vari tipi di tumore, mutando di continuo. Invece, il gene Alk sembrerebbe giocare un ruolo decisivo su un altro fronte, quello del peso. Un “cugino” più noto è il gene Sirt, reso “famoso” da diversi regimi dietetici che puntano a riattivare il metabolismo.
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Combattere l’obesità? Bisogna “spegnere” il gene ALK
Come anticipato, il gene ALK era già noto sotto il profilo oncologico. Esistono infatti inibitori specifici, utilizzati nei trattamenti antitumorali. In futuro, dopo successive sperimentazioni, si potrebbe arrivare a nuove soluzioni per il controllo del peso corporeo che agiscano su questo gene.