Marco Iannaccone, alias Scarlet Lovejoy, propone per il PAN (Palazzo delle Arti Napoli) due progetti fotografici dal forte impatto, sia emotivo che riflessivo. Le mostre, “Zeitgeist” – “Spirito del tempo” – e “Ri-Scoprirsi” sono state inaugurate mercoledì 31 luglio e resteranno al PAN fino al 12 agosto. Sarà possibile ammirare gli scatti nella sala Foyer del palazzo, a partire dalle ore 17:00.
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Marco Iannaccone: la realtà vulcanica di “Zeitgeist”
“Zeitgeist”, neologismo tedesco che significa “Spirito del tempo” è un progetto fotografico innovativo e originale con cui il giovane Marco Iannaccone vuole regalare spunti di riflessione e forti sensazioni. Gli scatti riprendono, in maniera attuale, i tipici calchi di Pompei con cui, dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., fu rappresentata la società di quell’epoca. La creatività dell’artista lo ha spinto a comunicare, con le sue foto, cosa succederebbe se il Vesuvio ricoprisse di lava la società attuale. Se il tempo si fermasse e tutto restasse così com’è, come verremmo rappresentati? In realtà, secondo Iannaccone, la nostra sarebbe una società “allo sbando”, in cui i valori e gli ideali si sono persi.
Gli scatti catturano dunque le problematiche esistenziali del mondo contemporaneo, racchiudendo una forte drammaticità. Ecco alcuni concetti chiave rappresentati:
- La solitudine di una casalinga, che trova rimedio nel suicidio;
- La dipendenza dagli smartphone e dalla tecnologia in genere;
- Il crescente atteggiamento razzista e fascista che la società attuale sta assumendo.
Nel progetto l’artista non ha voluto escludere note più serene, che infondono ottimismo e positività. Un esempio ne è l’immagine degli amanti omosessuali che si stringono in un tenero abbraccio prima della catastrofe.
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Marco Iannaccone: la difficoltà di “Ri-Scoprirsi”
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L’artista parla ai microfoni di Informa Press
Marco, qual è l’obiettivo delle tue creazioni artistiche?
“Il mio obiettivo è quello di sensibilizzare le persone su determinati problemi. I miei non sono semplici reportage, io costruisco le immagini tramite le persone che si prestano per costruirle con me. Lo scopo è quello di parlare di argomenti nell’ambito sociale”.
In che modo i tuoi progetti possono dunque sensibilizzare il pubblico?
“Le immagini che rappresento sono abbastanza forti perché chiaramente bisogna, per colpire la gente, fare scatti che facciano riflettere. Io tratto di argomenti e persone che, nella società, vengono un po’ messi da parte. Io stesso faccio parte del movimento LGBT, quindi molti argomenti mi riguardano in prima persona.”
Come la tua città ti aiuta nella creazione delle tue opere?
“Napoli è una grande fonte d’ispirazione perché è una città molto teatrale, molto ricca e piena di spunti. Da questo punto di vista mi aiuta nella mia creatività. Sicuramente però, è una città complicata, in cui i giovani trovano più difficoltà nel trovare spazi per esporre. Insomma, Napoli dà tanto ma toglie anche tanto.”