Colonna portante del teatro napoletano, l’artista partenopea Maria Del Monte è amatissima dal pubblico. Ha dedicato la vita a teatro, cinema e musica. Vanta collaborazioni con nomi illustri del panorama artistico nazionale. Con immenso onore e piacere, noi di Informa Press siamo riusciti a intervistarla.
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Maria Del Monte: i recenti successi
Signora Del Monte, prima del lockdown a causa del Covid-19, era in tour con “Rosso Napoletano” con Serena Autieri. Che esperienza è stata?
“Salve a tutti. Fortunatamente siamo riusciti a portare a termine la tournée prima della chiusura totale delle attività. Lo spettacolo ha riscosso un successo enorme ovunque. I teatri erano sempre pieni e il pubblico caloroso ed emozionato. È stato l’ultimo progetto che ho realizzato prima della quarantena. Ce n’erano tanti a cui stavo lavorando e che sarebbero stati realizzati nell’imminente. Speriamo riprenda tutto il prima possibile”.
Come nasce l’artista Maria Del Monte
“Da bambina mi divertivo a cantare e recitare in casa con le mie sorelle. Cantavo ai matrimoni e alle feste insieme a mio zio, il fratello di mio padre, che suonava la chitarra. Lui mi ha iniziata alla musica. Mio padre, invece, lavorava come direttore del personale al Teatro Tarsia, attuale Teatro Bracco, situato nel quartiere dove sono nata.
Un giorno andammo a vedere uno spettacolo. Era una gara di dilettanti – Il microfono è vostro – condotta da Nunzio Filogamo, uno dei primi presentatori Rai. Decisi che quella sera avrei cantato anch’io. Salii sul palco durante lo spettacolo. Avevo solo cinque anni e mezzo! In quell’occasione, Nunzio Filogamo mi battezzò con quello che poi è diventato il mio nome d’arte. Da Maria Esposito diventai Maria Del Monte, in onore del soprano Toti Dal Monte, per augurarmi il suo stesso successo”.
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Incontri importanti…
“Sicuramente quello con Roberto De Simone. Apparteneva a un mondo che non conoscevo, l’opera, e la sua grandezza incuteva sempre molta soggezione in tutti. Tuttavia, imparai la mia parte alla perfezione e mi presentai alla prima prova. Fu emozionante: conoscevo la fama e la genialità del maestro, ma non l’avevo mai visto. Quando andai a ringraziarlo per avermi dato la parte, mi disse una frase che non dimenticherò mai: Non dovete ringraziare me, ma la vostra bravura. Fu un’esperienza piena di timori, ma di grande soddisfazione”.
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… e forti emozioni
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Il personaggio del cuore
“Uno dei ruoli che ho amato di più è proprio uno dei più recenti, ovvero quello della mamma nello spettacolo Rosso Napoletano. Si tratta di un personaggio complesso, con sfumature sia comiche che drammatiche. È molto difficile da interpretare perché ha cambi psicologici e di stati d’animo molto veloci. È stata una soddisfazione e una forte emozione calarmi in quei panni, li sentivo cuciti a posta per me“.
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L’arte si fa con amore
“Quando ho lavorato con Carlo Buccirosso, lui diceva che ero la prima attrice di esperienza che va d’accordo con i giovani. Ed è vero, io li prendo a cuore. Cerco di trasmettere loro ciò che i grandi hanno insegnato a me. Dico sempre che bisogna restare umili e con i piedi per terra. Molti si sentono arrivati per un passaggio televisivo o una comparsa. Invece l’arte è un lungo percorso, fatto di sacrifici, dedizione ed esperienza. Un’altra cosa fondamentale, soprattutto per le donne, è di non scendere mai a compromessi. È una strada che non porta da nessuna parte. L’arte è una professione che va fatta con amore. Richiede tempo e rinunce: riesci soltanto se lo fai col cuore“.
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