Mariupol bambini deportati in Russia: a riferirlo è il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko attraverso Ukrinform (agenzia nazionale di news ucraina). I soldati russi, quindi, avrebbero avviato il processo di identificazione e raccolta dei bambini che hanno perso i genitori a causa della guerra.
Intanto, dopo la caduta di Mariupol i soldati russi hanno iniziato il processo di annessione.
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Mariupol bambini deportati in Russia: trasferiti in luoghi non specificati


Un esponente vicino al sindaco, Petro Andryushchenko, ha riferito un aspetto sconcertante; i soldati di Mosca, durante l’evacuazione, avrebbero iniziato a interrogare i bambini, avviando così il processo di identificazione e raccolta. Ha così riferito a Ukrinform:
“Le autorità occupanti hanno avviato il processo di identificazione e raccolta dei bambini che sono rimasti soli a Mariupol. In particolare, sappiamo che circa 15 bambini che erano stati accolti dai residenti della città sono stati trasferiti dall’esercito di Mosca in un luogo non specificato”. Adryushchenko, infine, ha riferito che ancora non si hanno notizie degli orfani e dei bambini perduti.
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Mariupol bambini deportati in Russia: il piano di Mosca


La notizia sopra riportata, poi, ha dell’incredibile e dello sconcertante se letta insieme a quanto viene riportato sulle colonne del Messaggero. La testata, infatti, riferisce che – secondo fonti ucraine – questo farebbe parte del piano di Mosca. Cosa prevede questo piano? Sempre secondo queste fonti, gli oltre 230mila bambini rapiti saranno cresciuti in Russia per andare a rinforzare l’esercito di Putin una volta raggiunta l’età per arruolarsi. Piano che verrebbe confermato anche dall’ukaze (editto) che è stato firmato nella giornata di ieri (30 maggio ’22).
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Iniziata la fase di annessione di Mariupol


È iniziata, quindi, la fase di annessione di Mariupol da parte dei russi. A renderlo noto è sempre il consigliere Andryushchenko che ha così scritto su Ukrainska Pravda:
“Per avere i documenti, i residenti di Mariupol devono prima ottenere un certificato di registrazione a Donetsk, quindi presentare i documenti per un passaporto a Novoazovsk al cosiddetto servizio di migrazione. Dato lo stato della comunicazione con Donetsk, questo è problematico. Ma possiamo affermare che l’annessione di Mariupol da parte della Russia è passata alla fase successiva di attuazione“.