4 giugno 1994, il giorno in cui Massimo Troisi ci lasciò. L’attore e regista napoletano, ha fatto innamorare, divertire e riflettere milioni di italiani. Grande tifoso del Napoli e amico di Pino Daniele, ha creato insieme al cantante un sodalizio artistico che ha dato vita ad alcune delle colonne sonore più belle del cinema italiano.
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Sua fonte d’ispirazione fu Pier Paolo Pasolini. A soli 15 anni fa la sua prima esperienza teatrale grazie agli spettacoli teatrali organizzati dalla Chiesa di Sant’Anna, la sua seconda casa. Dopo i primi anni di gavetta, finalmente negli anni ’70 arriva l’esordio televisivo con La Smorfia, il gruppo cabarettistico formato da Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo de Caro.
Un genio triste
- Scusate il ritardo (1983);
- Non ci resta che piangere, in co-regia con Roberto Benigni (1984);
- Il Postino (1994).
Morì il 4 giugno 1994 all’Infernetto (Roma) per un fatale attacco cardiaco, proprio il giorno dopo aver finito di girare “Il postino”, candidato ai premi Oscar per miglior attore e per la miglior sceneggiatura non originale. Il suo stile inconfondibile esaltava la sua forte espressività verbale, mimica e gestuale. Troisi ha dato al cinema italiano un nuovo punto di vista: quello dell’antieroe schiacciato dalle avversità della vita moderna; allo stesso tempo, come regista, è stato riconosciuto e criticato per la tecnica della telecamera fissa.