Il nuovo anno scolastico, cominciato all’insegna dell’incertezza, porta con sé numerose novità. È stato, infatti, raggiunto l’accordo nella maggioranza sulle prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro con un emendamento al decreto Milleproroghe. Si è deciso che i test nell’ultimo anno delle scuole superiori non saranno soppressi, ma non avranno valore di requisiti d’accesso alla Maturità 2019. Rinviato anche l’obbligo relativo all’alternanza scuola-lavoro con probabili modifiche al monte ore.
Maturità 2019: prove Invalsi
A tal proposito, il presidente della Commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, afferma che “i test, nati nel 2007 a scopo puramente statistico, sono diventati impropriamente gli strumenti principali per misurare e valutare scuole, docenti, ragazzi e bambini”. Afferma, inoltre, che si intende considerare seriamente l’allarme della comunità scientifica internazionale riguardo gli effetti che producono test e classifiche sui sistemi educativi di tutto il mondo.
Maturità 2019: alternanza scuola-lavoro
Secondo la riforma scolastica, per la Maturità 2019, il tirocinio sarebbe dovuto entrare all’interno delle prove. Così avrebbe influenzato l’attribuzione dei crediti formativi. La relazione degli studenti sul periodo passato lontano da scuola avrebbe dovuto sostituire la tesina in fase di colloquio orale. Ma non sarà così.
Inizialmente si era pensato soltanto di dimezzare il numero di ore richieste agli studenti nell’alternanza scuola-lavoro.
Ma alla fine si è deciso di eliminarla dall’Esame di Stato. La causa è sempre il tempo necessario alla revisione totale del sistema scolastico.
Intanto, bisognerà comunque rispettare la legge, facendo fare agli studenti le 200 ore di alternanza previste per i licei e le 400 ore per gli istituti tecnici, senza che questo abbia peso sul voto finale dell’esame di Stato.
Ma tutto questo procrastinare sarà frutto di scrupolosa prudenza o di grande confusione?