McDonald’s hackerato? Nella giornata di ieri la notizia è rimbalzata in tutto il mondo: McDonald’s ha chiuso! I negozi da una parte all’altra del globo erano inaccessibili e le segnalazioni sono state tantissime, fino ad arrivare ai telegiornali più importanti. Il disservizio è durato per oltre mezza giornata e ha avuto ripercussioni anche in Italia (seppur con un impatto limitato).
In molti hanno addirittura pensato che il noto marchio di fast food fosse stato hackerato. Ma cosa è accaduto di preciso? Andiamolo a vedere.
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McDonald’s hackerato? Ecco cosa è successo
E alcuni clienti temevano addirittura che fosse il risultato di un attacco hacker.
L’azienda si è poi scusata per l’inconveniente che l’interruzione ha causato a milioni di clienti in paesi come Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone, tra gli altri. Ha però sottolineato che “non era collegata a un attacco informatico”.
Tuttavia, i clienti ritengono che si tratti, almeno in una certa misura, del risultato di un hacking. L’utente X @knayy___ ha twittato: “3.000 negozi McDonald’s in Giappone hanno chiuso a causa di problemi IT, centinaia nel Regno Unito, a Hong Kong e in Nuova Zelanda hanno avuto guasti ai sistemi informatici. Dev’essere un Hack, vero?”
Un altro utente della piattaforma, precedentemente nota come Twitter, @davelennonabc, ha scritto: “quindi hack internazionale su McDonalds… senza dubbio la colpa è degli hacker sanitari“.
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McDonald’s hackerato? Le dichiarazioni della catena
“L’affidabilità e la stabilità della nostra tecnologia sono una priorità e so quanto possa essere frustrante quando si verificano interruzioni. Capisco che ciò abbia un impatto su di voi, sui team dei vostri ristoranti e sui nostri clienti”, ha affermato Brian Rice, responsabile globale delle informazioni di McDonald’s. Le si possono considerare scuse, ma basteranno?
McDonald’s hackerato? Ecco le possibili soluzioni
Ma cosa potrebbe fare la catena per ovviare all’inconveniente? Molti analisti di marketing hanno proposto soluzioni durante le 12 ore in cui è successo.
Queste soluzioni potrebbero essere valide anche in futuro. Vediamole:
- Una comunicazione chiara, tempestiva e globale. Soprattutto in caso di società con sedi sparse in tutto il mondo, ci deve essere una comunicazione univoca con tutti i clienti;
- Usare i social per intrattenere i clienti durante il disagio, attraverso specifiche narrazioni del brand;
- Regalare dei coupon sconto per scusarsi del disservizio. Vedremo se Mcdonald’s lo farà.