Il monito che arriva dal presidente della Regione Campania mette tutti sull’attenti. Vincenzo De Luca rivela l’idea che sta coltivando il Governo nazionale. “Stiamo attenti”, ha tuonato durante un video pubblicato sul proprio account social ufficiale. “È evidente che arriveremo a questo sbocco: lo smantellamento della sanità pubblica”, ha affermato alla fine. Intanto, il Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani ha chiesto tutele per tutto il personale del settore. Tra queste il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro e le misure contro le aggressioni ai medici.
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Meloni privatizza sanità? De Luca rivela i piani del Governo Nazionale
Le parole del Governatore risuonano come un monito nei confronti dei concittadini. “Stiamo attenti. Perché qui, un passo alla volta, stiamo vedendo la distruzione della sanità pubblica. Si tratta di un servizio di civiltà universale per tutti i nostri concittadini. La sanità è il principale servizio di civiltà. Tutti gli Stati dell’Europa, l’Italia, si considerano paesi civili e avanzati dal punto di vista dello stato sociale. In primo luogo, per il sistema sanitario che hanno realizzato nei decenni. Se salta la sanità pubblica, cambia la qualità della vita sociale. Cambia la società italiana”, ha affermato il presidente.
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Meloni privatizza sanità? Il sindacato dei Medici Italiani chiede più tutele al Governo
Meloni privatizza sanità – “Stiamo attenti, perché un passo alla volta stiamo smantellando la sanità pubblica. Se non garantiamo il personale necessario, se non garantiamo le risorse necessarie, è evidente che arriveremo a questo sbocco: lo smantellamento della sanità pubblica”. Così ha concluso il video il Governatore campano, Vincenzo De Luca.
E proprio nelle ultime settimane, il Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani ha fatto il punto della situazione. Ha richiesto tutele adeguate, rispetto e cura per tutto il personale del settore. Innanzitutto, ha avanzato la proposta di riconoscimento da parte dell’INAIL dell’infortunio sul lavoro. In aggiunta, vi sono anche le misure contro le aggressioni ai medici.
“Si assiste da tempo a fughe di medici verso la sanità privata e verso gli altri paesi. In particolare dai settori più usuranti (e che si prestano in misura minore ad attività libero professionale), quali terapie intensive e il pronto soccorso. Le ragioni sono molteplici: l’assoluta cecità dei governi degli ultimi decenni nel programmare la formazione dei professionisti; la ridotta progressione di carriera; l’età media avanzata; i livelli stipendiali fra i più bassi d’Europa per i medici.”
“Va aggiunto, inoltre, che persiste l’assenza di qualsiasi ipotesi di una ridefinizione della formazione dei medici di medicina generale e del loro rapporto con il SSN, con l’istituzione di una scuola di specializzazione universitaria finalizzata a un loro adeguato inserimento, anche in termini convenzionali, nei Distretti e nelle case di Comunità e nell’ assistenza primaria. Per i Pronto Soccorso siamo dinnanzi al paradosso: a fronte della situazione di collasso il Governo prevede un provvedimento urgente, che consiste in un incremento attivato solo nel 2024 della indennità di pronto soccorso”. Così si legge in una delle ultime note pubblicate dal Sindacato Medici Italiani.