Minorenni tentano di impiccare un cane in strada: residenti lo salvano

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Minorenni impiccano cane – una tragedia sfiorata. Nel siciliano, dei ragazzi sono stati fermati dal compiere il folle gesto. Il gruppo, infatti, ha attirato l’attenzione degli abitanti della zona, che sono prontamente intervenuti per salvare l’animale indifeso. Il cucciolo è ora sotto la protezione di V.I.T.A. Randagia ONLUS, un’associazione che si occupa di salvare gli animali randagi.

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Minorenni impiccano cane, o quasi: il salvataggio

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Dalla pagina Facebook V.I.T.A. Randagia ONLUS

Ci troviamo alla stazione ferroviaria di Gela, in provincia di Caltanissetta. Il protagonista di questa triste storia è un cane randagio, un cucciolo di pitbull magro e infreddolito. Un gruppo di minorenni l’ha adocchiato e ha deciso di porre fine alla sua vita. Due di loro lo tengono fermo, mentre un terzo brandisce una corda arancione legata a formare un cappio. Il loro obiettivo è quello di legarlo a un cartello, facendolo penzolare appena di fianco alle rotaie. Fortunatamente gli schiamazzi sono stati uditi da una donna, residente in una palazzina di fronte a quella che sarebbe potuta diventare una scena del crimine. Grazie alle sue grida, il gruppo si è dato alla fuga. Il cane, invece, è corso a rifugiarsi in un vicino capanno abbandonato, la corda ancora con sé. A raccontare la vicenda è Giulia Cassaro sulla pagina Facebook V.I.T.A. Randagia ONLUS tramite un video.

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Maltrattamento di animali: una realtà da abbattere

minorenni impiccano caneMa la vicenda dei minorenni impiccano cane randagio, ora trasportato in canile, non è un caso isolato. Solo pochi giorni fa è avvenuto l’ennesimo caso di maltrattamento di animale. Il caso in questione è quello di Willy, di tutti i cittadini di Somma Vesuviana, nel napoletano. Accudito per sette anni da una signora del posto, Willy era docile e adorava giocare con i bambini. Era amato da tutti, fatta eccezione per l’anziano che gli ha sparato servendosi di un fucile. La comunità è in lacrime e sente la mancanza dell’animale e chiede giustizia. L’assassino è ancora a piede libero, ma la provinciale di Napoli è al lavoro per stabilire le conseguenze del crimine.