Fanno ben sperare le novità riguardanti il vaccino contro il Covid-19 messo a punto dall’azienda Moderna. È stata la stessa società farmaceutica americana a comunicare i significativi risultati. Il vaccino, denominato “mRNA-1273”, ha dimostrato un’efficacia pari al 94,1%. La percentuale si alza al 100% nel caso dei pazienti positivi più gravi.
L’azienda Moderna, con sede a Cambridge nel Massachusetts, ha richiesto le autorizzazioni per la distribuzione del vaccino già entro il 2020. In particolare, è stata fatta richiesta dell’autorizzazione per l’uso di emergenza (EUA) alla FDA (Food and Drug Administration), l’autorità statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. E è stata, inoltre, richiesta un’autorizzazione al commercio condizionata anche all’EMA (European Medicines Agency), l’agenzia comunitaria dell’Unione europea per la valutazione dei medicinali.
La società Moderna prevede di avere la disponibilità di circa 20 milioni di dosi negli Stati Uniti già entro il 2020. È inoltre prevista la produzione di 500 milioni di dosi (che potrebbero arrivare anche fino a un miliardo) per il 2021.
Il vaccino sviluppato da Moderna si basa sulla tecnologia a RNA messaggero. Si tratta di un approccio all’avanguardia, totalmente diverso rispetto a quelli adottati per la realizzazione dei vaccini tradizionali. È lo stesso approccio seguito anche dall’azienda farmaceutica statunitense Pfizer. È una tecnologia inedita ma efficace contro il Covid-19.
Questa tecnica non prevede la classica somministrazione di parti inattivate del virus. Sostanzialmente, consiste nell’iniezione di microparticelle di RNA cosiddetto “messaggero”, “mRNA”. In questo caso si tratta di “mRNA-1273”, ricavato dalla proteina virale spike caratteristica del virus Sars-Cov-2. In questo modo il sistema immunitario viene stimolato a combattere non il virus nel suo insieme, ma la proteina “uncinata” con cui riesce ad entrare nelle cellule umane.
Il vaccino ha già superato la prima e la seconda fase di controllo, in cui si è valutata principalmente la sua sicurezza. Nella terza fase, però, oltre a confermare quanto già osservato, si è passati a verificarne la reale efficacia. Per quest’ultima fase sono stati coinvolti circa 30.000 volontari, fra cui 196 casi di Covid-19. I pazienti positivi sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto il vaccino “mRNA-1273” e l’altro solo il placebo. E si è evidenziato che i casi più gravi si sono verificati solo all’interno del gruppo a cui era stato somministrato il placebo. Ciò dimostra l’efficacia del vaccino nei casi più severi.