Sassoli, politico tedesco esulta per la morte: “Quel bastardo se n’è andato!”

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In copertina: David Sassoli (dalla sua pagina Facebook ufficiale) e Nicolaus Fest (dal suo canale YouTube)

Morte Sassoli tedesco esulta e crea indignazione in tutta l’Unione Europea. Le sue parole d’odio sono state aspramente criticate dagli altri europarlamentari, i quali hanno preso le distanze. Hanno invece rafforzato tutto ciò che David Sassoli ha rappresentato durante la sua carriera: la lotta alle estremizzazioni.

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Morte Sassoli tedesco esulta e i colleghi si dissociano

David Sassoli muore
Dalla pagina Facebook di David Sassoli

Presidente del Parlamento Europeo, giornalista e conduttore televisivo – ecco chi è stato David Sassoli. Nato a Firenze il 30 maggio 1956, si è spento ieri a causa delle sue gravissime condizioni salutari. Ha lasciato un vuoto immenso, raccontato dai numerosi messaggi di affetto sparsi ovunque sulle piattaforme social. Eppure c’è chi si è rallegrato in seguito a questo triste evento. Si tratta di Nicolaus Fest, eurodeputato dell’AFD (estrema destra tedesca), il quale ha definito Sassoli come “un antidemocratico, una vergogna per qualsiasi idea parlamentare”. Così ha commentato la sua morte: “Finalmente quel bastardo se n’è andato”. Apprendendo ciò, molti colleghi politici hanno preso le distanze. In particolare il leader del partito nominato poc’anzi: “Una tale affermazione […] è inquietante. È profondamente ripugnante e imperdonabile. Anche Katarina Barley, del partito socialdemocratico tedesco, ha detto la propria: “[Sassoli] era rispettato e stimato al di là delle divisioni politiche. Perché non tollerava l’estremismo di destra e l’odio al Parlamento Europeo”.

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Morte Sassoli: la storia dei ricoveri

Covid hospital BoscotrecaseDavid Sassoli soffriva di mieoloma, un tumore maligno che nel 2011 lo aveva costretto a subire un trapianto di midollo osseo. Era reduce da un lungo periodo fatto di ospedali, trattamenti medici e lavoro da remoto. A causa di polmonite da legionella, era stato ricoverato lo scorso 15 settembre a Strasburgo. Rilasciato dopo una sola settimana, aveva scelto di sottoporsi alla convalescenza in territorio italiano. Rientrato dunque in Patria, aveva trascorso diversi mesi immerso nelle cure mediche, eppure senza mai fermare il proprio lavoro. Il punto di non ritorno era giunto il 26 dicembre. Le sue condizioni erano precipitate, pertanto è stato necessario un nuovo ricovero. La morte è giunta alle ore 01:15 di ieri, martedì 11 gennaio. A renderlo noto è stato il suo portavoce, Roberto Cuillo.