Morto bambino disabile abbandonato – È notizia delle ultime ore che Giuliano Margherita – il ragazzino di 14 anni, disabile, abbandonato dai genitori dalla nascita – non ce l’ha fatta. Nei giorni scorsi era stato ricoverato al Santobono di Napoli in condizioni già critiche a causa di una forte crisi respiratoria. Crisi che, in data odierna (25 marzo), ne ha provocato la morte.
Il primo cittadino del comune di Marcianise, Antonello Velardi, ha annunciato la tragica notizia ai propri concittadini tramite i propri canali social.
“Abbiamo perso” scrive. “Ci restano solo le lacrime”.
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Morto bambino disabile abbandonato: la crisi respiratoria lo ha portato via
Come è stato detto, il giovane era stato trasferito dalla struttura in cui si trovava all’ospedale Santobono per via di una grave crisi respiratoria. In questi giorni, i medici del nosocomio lo avevano sottoposto a una serie di interventi per cercare di salvarlo. Nonostante l’esito positivo delle operazioni, le sue condizioni sono peggiorate ed è così che è deceduto. A nulla sono valsi i tentativi dei medici di rianimarlo.
Il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, in questi giorni ha seguito con partecipazione e ansia il percorso ospedaliero di Giuliano Margherita, aggiornando continuamente i suoi concittadini sulle condizioni del piccolo. Ed è stato proprio il primo cittadino a comunicare la tragica notizia:
“Se ne è andato Giuliano, il nostro Giuliano” inizia così il post sulla sua pagina Facebook. “È spirato pochi minuti fa, all’ospedale Santobono a Napoli, dove era ricoverato e dove era stato operato. I medici hanno tentato inutilmente di rianimarlo, non ce l’ha fatta. È una notizia tristissima per me, per Marcianise, per tutti noi che avevamo adottato quel bambino diventato figlio di tutti. È una notizia che non avrei mai voluto dare. Abbiamo perso. Ci restano solo le lacrime”.
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La storia del piccolo Giuliano
Sin dai primi anni a prendersi carico del piccolo sia da un punto di vista medico che burocratico è stato il Comune. Infatti, proprio il comune di Marcianise aveva adottato il piccolo.
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Il giorno dell’operazione
“Quale tutore, ho dato immediatamente il consenso a tutte le cure necessarie, compresa l’anestesia” aveva scritto il sindaco il giorno dell’operazione. “È molto triste che fuori la camera operatoria non ci sia nessuno mentre il piccolo combatte per la vita”.
La risposta dei cittadini di Marcianise si è fatta sentire.
Diversi volontari, infatti, nel giorno dell’operazione si sono recati all’ospedale per dare un supporto emotivo al sindaco Velardi, ma anche per essere vicini al piccolo Giuliano e non farlo sentire solo.