Il mutuo under 36, inserito nel Decreto Sostegni bis, prevede l’eliminazione delle imposte per l’acquisto della prima casa, ma non solo. È presente anche una garanzia statale che permette l’accesso ad un mutuo per una somma fino a 250mila euro. Può coprire, quindi, anche l’intero prezzo di un’abitazione. La manovra del Governo Draghi arriva in seguito all’innalzamento delle domande per i mutui, soprattutto da parte dei giovani.
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Mutuo under 36: la manovra inclusa del Decreto Sostegni bis
Tra le misure adottate ricorrono: contributi a fondo perduto per imprese, professionisti, ristoranti, alberghi e wedding; indennità per lavoratori stagionali, del turismo e dello sport; nuovi contratti di rioccupazione; blocco riduzione NASPI; proroga dello smart working; rinnovo buoni spesa e bonus affitti; agevolazioni per i giovani per l’acquisto della nuova casa; esenzione IMU per proprietari locatori; esenzione ticket per i pazienti Covid; incremento del fondo per il sostegno alle grandi imprese.
Fino alla metà del 2022, il mutuo under 36 aiuterà i giovani ad avere maggiori garanzie nell’acquisto della prima casa.
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Mutuo under 36: ecco il contenuto del provvedimento
Negli ultimi due anni, le domande per i mutui hanno subito un forte rialzo. Ciò è dovuto soprattutto ai giovani. Sono proprio loro, infatti, i maggiori acquirenti delle prime abitazioni.
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Mutuo under 36: davvero per tutti i giovani?
Una volta effettuata la richiesta di agevolazione, quest’ultima passerà dalla banca alla Consap, cioè il fondo pubblico che fornisce la garanzia. Tuttavia, dopo questo passaggio, non è detto che il finanziamento possa essere concesso. Ad esempio, se si è in possesso di un reddito mensile pari a mille euro, non potrà essere erogato un mutuo da 500 euro.
L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha condotto, in merito, un’analisi sui dati relativi agli ultimi anni raccolti da Consap. Ne è emerso che da gennaio 2015 a febbraio 2020, vi sono state oltre 172mila richieste di finanziamento. Il controvalore è stato superiore a 19 miliardi di euro, di cui 14,8 sono già stati erogati. E delle operazioni convalidate, solo il 59,3% ha riguardato i giovani tra i 20 e i 35 anni.