Napoli campo rom devastato dal perenne tanfo dovuto ai rifiuti gettati lì, in quella che pare essere diventata una discarica abusiva. E poi ci sono gli incendi, le infiltrazioni, gli animali, le malattie e non ci sono i soldi per i medicinali. Dieci anni fa l’Unione Europea stanziò 7 milioni di euro per ovviare al problema dei campi rom. Ma i soldi non sono mai stati utilizzati, poiché dichiarati persi nel 2018.
Napoli campo rom di Cupa Perillo, a Scampia: le testimonianze di chi ci abita
Ai piedi dell’Asse Mediano e circondato da rifiuti di ogni genere, il campo rom di Cupa Perillo ospita 150 persone. C’è sempre uno snervante cattivo odore; le baracche sono circondate da amianto e topi. “In passato venivano ad aiutarci.” Lo racconta un abitante del campo, Samson, proveniente dall’ex Jugoslavia. “Pulivano, almeno. Da tempo nessuno si interessa più a noi, neanche il Comune. […] Credo che neanche gli animali vivano così.” A tendere la mano alla sua famiglia non è lo Stato, bensì delle associazioni che a volte consegna viveri e abiti.
Ma ce ne sono tanti altri, di problemi. Il primo tra tutti è la mancata sanità, causata dal disinteresse delle ASL. Eppure in quel campo è molto facile ammalarsi, e non si parla di una semplice febbre. “Io ho subito più di un ictus e un infarto”, racconta Samson. “Mi sono sottoposto a un intervento al cuore e dovrei riceverne un altro. Ma non ho i soldi per comprare le medicine.”
Napoli campo rom: che fine hanno fatto i 7 milioni dell’UE?
Come anticipato nel primo paragrafo, nel 2013 l’Unione Europea ha stanziato dei fondi. Per creare degli insediamenti rom dotati di tutti i servizi fondamentali. Il Comune di Napoli, in particolare, ha ricevuto 7 milioni di euro. Quest’elevata somma di denaro, tuttavia, non è mai stata utilizzata. Nel 2018 è stata dichiarata persa a causa di problemi riguardanti la progettazione. Ma oggi, nel 2022, sorge un problema. Il campo rom di Cupa Perillo dovrà essere presto sgomberato per via dell’inaugurazione di due svincoli dell’Asse Mediano. In merito alla dolente questione, l’assessore alle Politiche Sociali ha fatto visita alla zona all’inizio di febbraio. È stata promessa una soluzione per le 150 persone che vivono in quel campo. “Io sono pronto ad andare via, ma dove?”, si domanda Samson. “Non voglio i soldi, non mi interessano. Vorrei la dignità di un essere umano.”