Napoli incendio Quartieri Spagnoli, prende fuoco un’abitazione con la famiglia all’interno. Presente, al momento dei fatti anche i quattro bambini del nucleo familiare. Provvidenziale, quanto immediato, l’intervento dei vigili del fuoco di Napoli che hanno domato le fiamme. Nei confronti della famiglia si è mobilitata una gran parte della comunità. Subito sono iniziate donazioni in sostegno della famiglia. Tra queste la fondazione FOQUS, che si è subito mossa per trovare un luogo dove ospitarli. Oltre che fornire loro vestiario e beni di prima necessità tramite una raccolta di quartiere.
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Napoli incendio Quartieri Spagnoli: le fiamme
Siamo a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, tra i famosi “bassi” cittadini. Orario serale, sembra tutto tranquillo, una solita giornata di quartiere. Ad un tratto però, uno dei famosi “bassi” inizia a prendere fuoco. Le fiamme dilagano. Si sentono delle urla provenire dal suo interno. C’è una famiglia dentro e con loro quattro bambini dove il più grande ha appena dieci anni. Vengono subito allertati i vigili del fuoco che intervengono immediatamente. Un intervento provvidenziale che serve a placare le fiamme ed evitare feriti. Fortunatamente infatti la famiglia esce illesa dall’incendio. Tuttavia, le fiamme hanno bruciato tutto ciò che avevano. Così, la fondazione FOQUS, si è subito mobilitata, assieme ad altre, per trovare loro un luogo dove ospitarli. Oltre che raccogliere beni di prima necessità e vestiti.
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Napoli incendio Quartieri Spagnoli: la solidarietà
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Napoli incendio Quartieri Spagnoli: i bassi napoletani
Cosa sono i “bassi” napoletani, anche detti, in dialetto: “o vascio”? Si tratta di abitazioni ad altezza di un piano terra, molto piccole, composte da uno o due locali. Hanno l’accesso direttamente sulla strada e rappresentano una particolarità tipica del capoluogo campano. Non hanno una storia d’origine, i primi testi che ne parlano sono quelli di Boccaccio del XIV secolo. Nel corso dei secoli sono stato teatro di tragici eventi, come le epidemie di peste. Solo durante l’Unità d’Italia, tra i “bassi” scoppieranno cinque epidemie di colera. Durante il primo censimento fatto nel 1931 i “bassi” risultavano 43.507, con una popolazione al suo interno di oltre 200.000 persone. Negli anni cinquanta aumentarono a 65.000 mentre oggi se ne stimano sui 40.000. Molti di questi sono stati riconvertiti in botteghe, cantine e garage. Insomma, sono a tutti gli effetti ormai parte della storia della città napoletana.