Morire a vent’anni è drammatico. Ancor di più lo è se si muore per una grigliata. A Napoli, però, è successo anche questo. Un giovane è morto cercando di accendere un barbecue. Una morte orribile in seguito alle ustioni riportate. Com’è successo?
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Napoli morto barbecue: la grigliata in compagnia
Siamo in piena estate, e le giornate sono belle. Spesso ci si organizza con amici per fare qualcosa. Una birra in spiaggia, un falò. I più conviviali puntano, invece, sulle grigliate.
I pasti luculliani cucinati su brace sono un classico in Italia. Soprattutto al mezzogiorno. Bruschette, carne, pesce, verdure. Tutto è più buono sulla griglia e in compagnia.
Probabilmente è questo che ha spinto Filippo Giuseppe Marzatico a organizzare una grigliata a casa sua. E mentre era a casa sua, coi suoi amici, ha voluto accendere il suo barbecue. Ma qualcosa è andato storto…
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Napoli morto barbecue: le ustioni
Il ritorno di fiamma, però, è stato violento, e Filippo è rimasto ustionato. Subito gli amici hanno lanciato l’allarme, e in via Toscanini è arrivato il 118, che l’ha trasportato al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore.
Il ragazzo, stando a quanto si legge, non era in pericolo di vita. Ma il passare delle ore e l’attesa hanno fatto aggravare la situazione.
Al contrario di chi ha fatto il triage, per i medici le ustioni erano troppo gravi. Hanno così optato per il trasferimento al Cardarelli.
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Napoli morto barbecue: la morte
Fatto sta che il giovane dj, 20 anni il prossimo agosto, non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha smesso di pulsare durante il trasporto verso il Cardarelli. La salma ora è stata consegnata alla famiglia.
E si è consumata ancora una volta una tragedia. Così, come se nulla fosse. In attesa degli accertamenti delle autorità competenti, il giovane sarà sepolto dopo i funerali. E nel frattempo la sua bacheca di Facebook e il suo ultimo post Instagram si sono trasformati in un memoriale.
Il più toccante tributo è dell’amico Wilder: “In uno dei giorni miei più felici, tanto sognato, debuttare su quell’isola da noi tanto amata, un dispiacere così forte non me lo dovevi dare. A differenza di quanto gli altri pensavano, ci volevamo molto bene. Ti ho visto crescere e suonare sempre con me. Ho sempre lasciato fare il tuo percorso perché rivedevo in te la stessa caparbietà che mi disitngueva ai miei vent’anni. Le notti intere a parlare. Tanti consigli che nel mio piccolo ti davo. Da oggi il tuo messaggio prima di ogni party ‘Siamo carichi?’ non arriverà più, ma ti prometto che ti porterò nel cuore ed ogni mia vittoria sarà anche la tua”