Napoli neonazisti No Vax, al via al reclutamento. Una notizia che mette i brividi quella dei neonazisti a caccia di nuove reclute che trovano tra i No Vax. Finiscono in 4 in cella, a Napoli, a causa di ciò. Il motivo è l’idea di un attentato nella sede dei carabinieri. All’interno dell’operazione, seppur non sotto indagine, è rientrato anche l’ex terrorista Franco Freda. Perquisita infatti anche la sua libreria.
Napoli neonazisti No Vax: dai complotti al terroristmo
Già in più occasioni si è vista una certa affinità tra neonazisti e No Vax. I secondi spesso strumentalizzati dai primi che si nascondevano tra le loro file. L’esempio più eclatante è l’assalto alla sede della Cgil che ha visto esponenti del fronte nero estremista arrestati. In questo caso tra una chiacchierata sulle scie chimiche e una festa per il compleanno di Hitler, si sono visti anche addestramenti paramilitari e contatti con forze neonaziste ucraine. Poi, il passaggio ufficiale. Da gruppi di propaganda ad una vera e propria organizzazione terroristica di stampo neonazista.
Napoli neonazisti No Vax: l’attentato alla caserma dei carabinieri
Tra le tante chiacchiere, nemmeno tanto pacate, che si svolgevano ai loro raduni, un’idea continuava a balenare nella loro testa. A tal punto da portare le forze dell’ordine ad intervenire. Il gruppo di neonazisti e no vax infatti stava organizzando un vero e proprio attentato alla caserma dei Carabinieri. Le vicende si sono svolte a Napoli e, tra i loro luoghi di ritrovo preferiti, vi era una biblioteca, indicata come “circolo” comune. Quest’ultima appartenente a Franco Freda, ex terrorista neofascista (non coinvolto nelle indagini). “Farei una strage come in Nuova Zelanda ma non ai neri, alla caserma di Marigiliano” raccontava il 25enne Giampiero Testa.
Napoli neonazisti No Vax: in quattro finiscono in cella
A seguito della vicenda finiscono in cella in quattro. Il 25enne Giampiero Testa, che ha proposto l’attentato alla caserma dei carabinieri nel tentativo di replicare la strage avvenuta in Nuova Zelanda. Maurizio Ammendola, 43enne, ideatore di Ordine di Hagal, associazione che ha nascosto la formazione terroristica eversiva. Michele Rinaldi, 47enne, vicepresidente dell’Ordine di Hagal e Massimiliano Mariano, di 46 anni. Sotto indagine anche Anton Radomsky, 27enne ucraino tornato al suo paese per combattere i russi. Sarebbe lui il filo di collegamento tra Testa e gli ultranazisti ucraini come quelli del battaglione Azov.