Picchiato dai parcheggiatori per un posto auto. Questo è quello che è successo a un ventottenne. A Napoli un giovane aveva “acquistato” il posto auto, ma quando poi ha rifiutato la “restituzione” del parcheggio è stato picchiato dagli abusivi. Quattro attualmente gli indagati. Vediamo meglio cos’è successo.
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Napoli parcheggiatori abusivi: il parcheggio “comprato”
Da brava parcheggiatrice abusiva, sa fare gli affari. È un’ottima imbonitrice. E l’ingenuità, per non pensar male, di un ventottenne le ha giocato a favore. Questo ventottenne del cuore di Napoli non ne poteva più di non riuscire a posteggiare la propria auto.
Miracolosamente, la donna di 64 anni gli offre la soluzione. Gli vende, per soli 500 euro, un parcheggio assicurato sotto casa. Il tutto ovviamente senza ricevute né nulla di scritto. Sulla parola.
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Napoli parcheggiatori abusivi: le contestazioni
Secondo lui, infatti, l’acquisto era perfezionato, e la sessantaquattrenne non poteva avanzare nessuna pretesa. Insomma, per lui la donna voleva botte piena e moglie ubriaca. E per lui non era accettabile: lui aveva pagato per quel posto e lui aveva diritto a tenerselo e usarlo.
Però più volte ci sono stati scontri. Fino allo scorso 31 maggio. Durante la discussione, la donna avrebbe portato con sé il figlio di 47 anni, la figlia di 45 e un minore di 17 anni.
I quattro, senza troppe parole, avrebbero aggredito il giovane, che avrebbe poi chiamato i carabinieri per sporgere denuncia.
Il Nucleo Operativo di Napoli Centro dell’Arma è intervenuto tempestivamente. I quattro aggressori sono già sottoposti a indagine, e non tutti incensurati. L’Autorità Giudiziaria, nel frattempo, cerca di ricostruire meglio la vicenda, per avere più certezze.
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Napoli parcheggiatori abusivi: il pizzo all’abusivo
E per quanto si possa negare, l’abusivismo è una condotta grazie alla quale sopravvive molta gente. Fuori da molti stadi prima delle partite, in alcune aree grandi e strade trafficate, anche nel sabato sera. Sono migliaia i posteggiatori che, abusivamente, “danno” un parcheggio “sicuro”.
La scusa solita per farsi pagare può essere la sicurezza o, come spesso accade, il caffè. E come ha osservato il comico Roberto Lipari in un suo video, ammettendo che prenda un caffè per ogni macchina, e considerando la media di sei macchine l’ora, dopo tre ore il parcheggiatore dovrebbe avere un infarto.
Ovviamente i soldi non finiscono in caffè. È un vero e proprio pizzo legalizzato. Che in tanti, scientemente o meno, pagano.