Napoli pasticceria sexy folla: la gente in fila alla pasticceria sexy che vende dolci a forma di organi genitali. La sua apertura era stata preceduta da diverse polemiche, ma nel weekend ci sono state lunghe code all’esterno del locale. La polemica è arrivata anche in Comune.
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Napoli pasticceria sexy folla nel weekend
A Napoli arriva la pasticceria sexy e da qualche giorno la polemica era esplosa, ma alla sua apertura le code all’esterno erano lunghissime. Infatti, nello scorso fine settimana nella pasticceria Mr Dick, la pasticceria che vende dolci a forma di genitali è stata presa d’assalto. Le lunghe code al suo esterno hanno sconvolto il web. Molti clienti sono giovanissimi, ragazzini di 12-15 anni, richiamati dalla novità e dal clamore mediatico. Il negozio è situato a via Scarlatti-via Cilea. In esso si possono acquistare i suoi prodotti, pasticcini a forma di peni e vagine, ricoperti di cioccolato e crema. Mr Dick è comunque una catena del food già affermata in Italia e all’estero. Sono diversi i punti vendita in grandi città come Roma e Milano. Il suo successo, soprattutto tra i teenagers, è legato anche all’appeal generazionale, al fascino provocatorio della sua offerta.
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Napoli pasticceria sexy folla: polemica
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Napoli pasticceria sexy folla: discussione Comune Napoli
Il caso è arrivato anche alla V Municipalità Vomero-Arenella. Infatti, il tema è stato posto all’ordine del giorno di una riunione congiunta delle commissioni Turismo e Cultura e Commercio. Tale seduta è stata presieduta rispettivamente da Giulio Delle Donne e Adolfo De Santis. La riunione che si sarebbe dovuta tenere venerdì mattina, 27 gennaio, ma invece è stata poi rinviata. Tra le proposte ventilate in termini generali, non riferiti al caso specifico della pasticceria sexy, la possibilità di contingentare le nuove licenze food nella municipalità. L’obiettivo è quello di valorizzare le attività culturali e turistiche del quartiere. Fermo restando, come hanno precisato i consiglieri municipali, la tutela del libero mercato. Un ragionamento che fa il paio con le proposte discusse in questi mesi in Comune per la tutela dei borghi storici, come San Gregorio Armeno e Port’Alba.