Napoli persone rifiutano vaccino anti-Covid19. Una notizia che va letta con una certa nota di preoccupazione, visto e considerato l’indice Rt della Campania in netta risalita rispetto alle settimane precedenti. Lascia, infatti, di stucco la decisione di 120 persone. Di fronte alla chiamata dell’Asl Napoli 1, hanno ribadito la propria contrarietà alla somministrazione del siero.
Il dato sopracitato, tuttavia, viene mitigato da un altro: 750 persone che hanno avuto una chiamata dagli operatori dell’Asl sono state convinte a fissare un nuovo appuntamento per effettuare la vaccinazione.
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Napoli persone rifiutano vaccino: in 120 hanno confermato il loro ‘No’
Sono 4.200 le persone che sono finite sui registri dell’Asl. Queste persone dopo aver sottoscritto l’adesione al vaccino Covid-19, dopo essere state convocate a mezzo Sms, non si sono mai presentate. Nemmeno dopo 3-4 inviti. Ed è per questo motivo che l’Asl Napoli 1, da questo lunedì, ha deciso di mettere in piedi un Call Center il cui scopo è quello di convincere chi è ancora restio. Sulle 3.000 persone finora contattate, quindi, sono circa 120 quelle che hanno ribadito la propria contrarietà al vaccino. Un dato sicuramente confortante sono le 750 convinte a sottoporsi alla somministrazione. Queste ultime hanno accettato di essere riconvocate e di fissare un nuovo appuntamento con gli hub vaccinali. Quattrocentocinquanta, invece, sono le persone che sono attualmente indisponibili, in quanto hanno contratto o altre malattie o la Covid. Infine, 1.250 sono quelle che non hanno affatto risposto alla chiamata.
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Il direttore Verdoliva spiega l’iniziativa dell’Asl
“Stiamo cercando di recuperare una per una le persone. Se però al telefono dopo che proviamo a convincerli ci confermano il loro no metto una x, diventa un rifiuto. Quando verranno da noi e ci diranno che hanno cambiato idea togliamo il flag e ricominciamo a convocarli. Al termine di questi giorni di telefonate preparerò una relazione con i dati e la mandiamo all’Unità di crisi della Regione e all’Unità Regionale di Tutela della Salute. Poi loro se vorranno lo gireranno al ministero, ma il mio riferimento resta la Regione”.