Napoli, gli rubano il Rolex, rapinatori morti nella fuga: “Non sono stato io”

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Napoli rapinatori Rolex inseguiti dalla vittima vengono speronati e uccisi. È accaduto a Marano, un giallo che si infittisce. Il derubato è stato ascoltato dai pm, ma la vicenda sarebbe più complessa di quanto sembri. A una prima indagine, sarebbe colpevole di omicidio volontario, ma la vittima si difende. Sarebbero coinvolti altri complici, ma alcune testimonianze confermerebbero l’ipotesi di colpevolezza. 

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Napoli rapinatori Rolex, la vittima che diventa carnefice?

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NAPOLI – Due cadaveri ritrovati sull’asfalto: una pistola e un rolex poco distanti, un T-max accanto. Non è un incidente comune. È un giallo molto fitto quello iniziato questa notte nella provincia napoletana di Marano. Un giovane di 26 anni è stato derubato, due rapinatori gli puntano una pistola contro. Lui era in auto, gli prendono un Rolex. La vittima avrebbe reagito, a bordo della propria Smart 4 For, inseguendo i malviventi. A bordo del motorino, i due vengono speronati: muoiono sul colpo. Sono Ciro Chirollo, 30 anni, e Domenico Romano 40, di Sant’Antimo. Chirollo sarebbe figlio di un pregiudicato morto nel 2009 e ritenuto affiliato del clan Verde.

Giuseppe Greco, 26 anni, è la vittima che si sarebbe tramutata in indagato. La sua prima reazione sarebbe stata quella di scagliarsi contro i rapinatori. Un inseguimento finito male. Poco dopo si è diretto alla centrale di Napoli Nord, dove è stato ascoltato dal pm Paolo Martinelli. Greco è accusato di omicidio volontario, ma nega le accuse. “La Smart mi è stata rubata.” Secondo la deposizione dell’automobilista, l’auto gli sarebbe stata sottratta da dei complici dei banditi. Greco risulta incensurato, sebbene, anche in questo caso, figlio di un uomo noto per spaccio di droga. Particolare irrilevante che non interesserebbe il caso. Alcune testimonianze, però, complicano la dinamica.

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Napoli rapinatori Rolex, muoiono sul colpo, ma il derubato potrebbe essere innocente

napoli rapinatori rolexNei referti le targhe dei veicoli e i nastri delle videocamere di sorveglianza. L’auto è distrutta, i corpi dei rapinatori presentano politraumi. Chirollo e Romano sarebbero stati speronati e poi investiti. Dubbia la dinamica. Probabilmente, per volontà o meno, l’auto sarebbe passata sui corpi. Alcune testimonianze oculari confermano questa ipotesi. Greco si difende dalle accuse di omicidio. Attualmente è libero, ma sul suo capo oscilla l’ipotesi di omicidio volontario o colposo, o, ancora, omicidio stradale. I corpi erano stati abbandonati a terra e rinvenuti dai Carabinieri, mentre Greco si è diretto alla centrale per sporgere la propria testimonianza.

Allo stato attuale, Giuseppe Greco è l’unico indagato. L’ipotesi formulata, e che si ritiene la più plausibile, vede l’automobilista colpevole di aver investito i due rapinatori e di aver poi schiantato l’auto nel muro per costruire una copertura. Un inseguimento tra Marano e Villaricca concluso nel sangue. Tra le altre formulazioni figura un’ipotetica volontà, da parte di Greco, di nascondere il reale colpevole. Sebbene sia credibile la possibilità di un coinvolgimento di altri complici dei malviventi. Una fuga finita in disgrazia o un incidente tra affiliati? Seguiranno, nei prossimi giorni, le autopsie dei cadaveri ritrovati. Nuove informazioni aiuteranno il proseguirsi delle indagini.

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