Napoli, divieto aperture nuovi bar e ristoranti per tutelare il centro storico

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Napoli stop bar ristoranti
Dalla pagina Facebook ufficiale del Comune di Napoli

Napoli stop bar ristoranti: per tre anni nel centro di Napoli non sarà più possibile aprire nuove attività di ristorazione. Il Comune di Napoli per tutelare il centro storico ha firmato una delibera in accordo con Regione e Sovrintendenza.

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Napoli stop bar ristoranti per tutela centro storico

movidaIl Comune di Napoli per tutelare il centro storico ha detto stop a nuovi baretti e friggitorie per tre anni. Si tratta di un tentativo di porre un freno alla smodata occupazione di suolo pubblico degli ultimi anni. Si è tentato anche di fermare la trasformazione della parte più antica della città in un enorme fast food. Per un periodo di tre anni non potranno essere aperte nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande nel perimetro dell’area Unesco. Nello stesso perimetro, sempre per i prossimi tre anni, non sarà consentito l’ampliamento di queste attività già esistenti. In una nota del Comune si legge: “L’obiettivo è salvaguardare il centro storico. Si punta a tutelare le attività tradizionali e la qualità di vita dei residenti. La misura è stata decisa d’intesa con la Regione Campania e in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli”.

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Napoli stop bar ristoranti: ecco la delibera

Dalla pagina Facebook ufficiale del Comune di Napoli

I contenuti del piano di tutela sono stati illustrati questa mattina nel corso di un incontro. Ad esso hanno preso parte il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore alle Attività produttive e Turismo, Teresa Armato. L’area interessata dal vincolo ha una superficie di 1,2 chilometri quadrati e al suo interno operano 1.555 attività. Tra il 2019 e il 2022 il tasso di crescita di queste attività è stato del 10%. L’incremento maggiore ha riguardato la ristorazione con preparazione di cibi da asporto.  Un’attenzione particolare viene dedicata dal piano di tutela a via San Gregorio Armeno. Qui il blocco triennale riguarderà tutte le attività che non rientrano tra quelle di produzione o vendita collegate alla lavorazione artigianale dei pastori.

Il piano prevede alcune deroghe che consentono l’apertura di attività di somministrazione e vendita nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico. Consentita l’aperture di nuove mense o bar aziendali. Concessioni nelle strutture ricettive alberghiere e all’interno di librerie, teatri, cinema e musei se in forma accessoria rispetto all’attività principale. Il divieto di ampliamento, invece, non si applica ai “locali storici’’, adibiti ad attività di artigianato, commercio e somministrazione.

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Napoli stop bar ristoranti: ecco le zone coinvolte

Nel dettaglio, la delibera approvata dalla Giunta individua quali sono le strade da tutelare. piazza Municipio, via Santa Brigida e via Giuseppe Verdi; piazza Trieste e Trento; piazza Dante; via Port’Alba;
via Toledo intero asse da piazza Trieste e Trento sino a piazza Dante (compreso piazzetta Duca D’Aosta, piazzetta Matilde Serao, piazza Salvo D’Acquisto); piazza del Gesù; piazza Carità; piazza del Carmine.  Si passa, poi, al centro antico. Il perimetro è individuato dalle seguenti strade: via Santa Maria di Costantinopoli, piazza Bellini, via S. Sebastiano; bia Benedetto Croce; piazza San Domenico Maggiore; piazzetta Nilo, largo Corpo di Napoli; via San Biagio dei Librai, via Duomo, via Foria, piazza Cavour; l’ambito si estende sino al corso Umberto I e all’incrocio con via Monteoliveto e Calata Trinità Maggiore e comprende l’intero asse di via Duomo.

Coinvolti anche Borgo orefici rientra nelle limitazioni nell’area racchiusa tra corso Umberto I, via Duomo, via Nuova Marina, via Porta di Massa. Stesso discorso per i Quartieri spagnoli, nell’area delimitata da via Toledo, vico D’Afflitto, via Speranzella, vico Conte di Mola, piazzetta Concordia, vico Concordia, via Nuova Santa Maria Ognibene, via Concezione a Montecalvario, via Toledo.

Oltre all’emiciclo di piazza Plebiscito e arterie circostanti, la delibera coinvolge anche Chiaia, in particolare: via Alabardieri, vico Sospiri, via Ferrigni, via Belledonne, piazza Rodinò, via Cavallerizza a Chiaia, via Bisignano, via Fiorelli, via dei Mille, via Filangieri, Via S. Caterina, via Chiaia, piazza dei Martiri, via Calabritto, via Morelli, via Riviera di Chiaia sino all’imbocco della Galleria di Piedigrotta. Anche se lontano dal centro, non fa eccezione il Vomero. Infatti, sono coinvolte nella delibera via Aniello Falcone, piazza Vanvitelli e via Scarlatti.