Napoli – In previsione del Natale a Piazza Municipio “arrivano i lupi”. “Wolves Coming” è il titolo della grandiosa opera di Liu Ruowang, inaugurata giovedì 14 novembre a Palazzo San Giacomo, sede della municipalità cittadina. Si tratta di un vero e proprio branco di cento lupi di ferro – ognuno di 280 kg di peso – che presidierà la piazza tra le più grandi di Napoli e d’Europa fino al 31 marzo 2020. Una galleria a cielo aperto, organizzata e curata da Matteo Lorenzelli, della storica galleria milanese “Lorenzelli Arte”, con la collaborazione dell’artista Milot – amico dello scultore – e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Alcuni dei lupi di ferro erano stati precedentemente posti in altre parti d’Italia, ma con l’installazione a Napoli per la prima volta l’opera si mostra completa, in tutta la sua magnificenza.
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Napoli: l’inaugurazione a Palazzo San Giacomo


Presenti alla conferenza inaugurale:
- Lo scultore, Liu Ruowang;
- L’organizzatore e curatore Matteo Lorenzelli;
- L’artista Milot;
- Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris;
- L’attuale assessore alla Cultura, Eleonora de Majo;
- Nino Daniele, ex assessore, principale promotore dell’iniziativa.
Proprio Nino Daniele apre la conferenza, definendo quest’evento culturale “Di grandissima importanza e rilievo”, e il suo scultore “Uno dei più grandi artisti cinesi e uno dei protagonisti della scena culturale ed artistica internazionale”. È completamente d’accordo la de Majo, che aggiunge: “Un’installazione che ha un potere spiazzante che all’inizio incute quasi timore. Poi cominci a familiarizzare e, alla fine, la cogli in tutta la sua potenza straordinaria”. Anche il sindaco si dimostra entusiasta: “La mostra sta avendo un successo clamoroso. […] Abbiamo aperto la città anche ai lupi. Napoli è una città che apre e che vuole puntare al cuore, al corpo e alla mente della gente”.
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La parola all’artista: Liu Ruowang


Liu Ruowang nasce in una grotta, in un paesino povero a nord-est della Cina, da una famiglia cattolica. “Conosce la parola ‘fame’ e le parole ‘deprivazione culturale'”, puntualizza l’ex Assessore Daniele. Ma forse è proprio grazie alle sue passate esperienze che riesce a conquistare “Il senso della bellezza, il senso dell’autonomia spirituale e il senso della libertà”.
Maestro Ruowang, può spiegarci concretamente qual è il significato della sua opera?
“Dentro questo branco di lupi sento un forte legame con la mia esperienza di vita e la mia infanzia. Dentro questa sopravvivenza si trovano tante ingiustizie e incertezze e si avverte la sensazione di crisi. Nel 2007, periodo di boom economico, ho avuto una sensazione di ansia, quasi come una premonizione: che il futuro ci avrebbe dato qualcosa di negativo, una crisi. Per questo creai un branco di lupi. L’idea di creare questo branco è molto imponente, piena di passione, libertà. Mentre creavo ogni pezzo di lupo ho dato la massima cura ai particolari: gli ho scolpito ogni pelo.”
Lo scopo principale dell’installazione artistica – oltre a quello di essere una vera e propria attrazione – è di proporre una riflessione critica sull’umanità e sulla civilizzazione. In riferimento al quadro incerto in cui oggi viviamo, dove l’annientamento del mondo sta prendendo una piega irreversibile, l’ambiente si ribella. Insomma i lupi, posti tutti contro un uomo messo di fronte al branco, sono 100 guerrieri che difendono la natura dalle mani distruttive dell’essere umano.
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Perché proprio Napoli?


“La prima volta che sono arrivato a Napoli era nel 2015. Sono rimasto molto sorpreso dalla bellezza e dal calore che offre questa città. Ci sono cose molto diverse rispetto alle altre città d’Italia. È una città molto vivace, ma che al contempo riesce a mantenere le sue tradizioni. Ovviamente questa vivacità è rappresentata anche da tutta la gioventù, sempre gioiosa, che fa pensare alla ‘forza‘ tipica dei lupi. Forse quest’opera era destinata proprio a questo posto, alla città di Napoli.”