Naufragio Cutro capitana hockey trovata in mare. Con lei salgono a 67 le vittime accertate della tragedia sulle coste della Calabria. Si chiamava Shahida Raza di 27 anni.
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Naufragio Cutro capitana: trovato il corpo in mare
Scappava dal Pakistan come i suoi connazionali, nella speranza di una vita migliore. Scappava dal paese per cui aveva orgogliosamente giocato a livello internazionale. Si chiamava Shahida Raza, aveva 27 anni e ricopriva nel suo paese d’origine il ruolo di capitana nella squadra nazionale di hockey del Pakistan. La giovane diventata profuga per disperazione sembra fosse una madre single. Aveva una figlia avuta da un matrimonio che era finito in divorzio. Tuttavia secondo le informazioni sembrerebbe che la figlia non fosse tra i passeggeri. Perché e con chi si trovi la piccola non è al momento chiaro.
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Naufragio Cutro capitana: 4000 dollari per lasciare il Pakistan
Shahida si trovava su quel barcone di legno insieme ad altri 150 profughi. Come lei altri 67 sono stati trovati in mezzo al mare, galleggiando e ormai senza vita. Secondo le informazioni e dagli interrogatori agli scafisti che sono stati arrestati dalle forze dell’ordine italiane, gli occupanti del barcone avrebbero pagato 4000 euro ciascuno per acquisire un biglietto che li avrebbe portati lontani dal loro paese.
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Naufragio Cutro, le dichiarazioni della Guardia Costiera
Il bilancio delle vittime che continua a salire dell’immane tragedia pone i riflettori sugli strumenti di soccorso italiani e sulle direttive del governo. A parlare è la Guardia Costiera che spiega il motivo del ritardo nei soccorsi. “Perché non siamo usciti? Non è questo il discorso. Le nostre regole di ingaggio sono molto complicate e spesso non promanano dal ministero a cui appartengo, ma da quello dell’Interno”.
