Neonati morti per malattia incurabile: Virus sinciziale minaccia le famiglie

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Neonato morto virus a Napoli, a pochissime ore di distanza da un altro piccolo paziente a La Spezia. La malattia che ha colpito entrambi prende il nome di Virus respiratorio sinciziale (Vrs) e sta terrorizzando le famiglie italiane. Difatti non esistono cure per la suddetta patologia; ci si può affidare solo e unicamente a delle terapie di supporto.

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Neonato morto virus sinciziale: il caso di Napoli

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Ospedale Santobono, da vesuviolive.it

La vita di Giuseppe avrebbe dovuto essere longeva, colma di sorrisi e soddisfazioni – e invece è durata appena cinque mesi. Il repentino epilogo è arrivato nel reparto pediatrico dell’Ospedale San Leonardo, a Castellammare di Stabia. Il corpicino del neonato era corrotto da una pericolosissima malattia. Questa, purtroppo, negli ultimi tempi sta facendo molto parlare di sé: si tratta del Virus respiratorio sinciziale (abbreviato Vrs). Le gravi condizioni del piccolo avevano indotto i medici a prendere una drastica decisione: trasferirlo al Santobono di Napoli. Qualcosa, tuttavia, non è andata per il verso giusto. “Il piccolo paziente era giunto il 6 novembre scorso con una grave dispnea e gravi problemi respiratori. La malattia ha avuto una evoluzione rapida negativa e si stava preparando il suo trasferimento all’Ospedale Santobono, con un’anestesista come accompagnatore. È stato intubato, ma non ha retto alla manovra di intubazione. È morto subito dopo.” Questo è ciò che è stato tristemente raccontato dalla Direzione sanitaria del San Leonardo.

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Neonato morto virus respiratorio: il caso di La Spezia

SantobonoSimile è la storia di un bambino di poco meno di un anno, avvenuta presso l’Ospedale Sant’Andrea di La Spezia. È stato portato d’urgenza in ospedale dai suoi genitori, i quali erano preoccupati per la tosse che stava attanagliando il piccolo da un giorno intero. Subito dopo i primi fallimentari esami, il neonato è stato ricoverato in pediatria. Lì le circostanze del piccolo paziente si sono aggravate, conducendolo rapidamente alla morte. Il suo cuoricino ha smesso di battere alle prime luci dell’alba di lunedì 8 novembre. La diagnosi dimostra un arresto cardiocircolatorio dovuto a un’insufficienza respiratoria acuta. Anche qui vi è lo zampino del Virus sinciziale.