Il nucleare è sicuro, ecosostenibile ed economico: parola di UE (e di Piero Angela)

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Nucleare Italia, un binomio spezzato quarant’anni fa. La rinuncia alle centrali nucleari in Italia ha rappresentato la dipendenza italiana dalle fonti fossili per oltre il 70%. Non solo, anche dall’importazione di energia elettrica da altri paesi come la Francia. Energia prodotta col nucleare. Ma le nuove tecnologie e la risoluzione europea aprono di nuovo lo spiraglio.

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Nucleare Italia: l’effetto “Chernobyl”

illuminazione pubblica internet,parolacce, nucleare italiaL’Italia negli anni 60 ha iniziato a sviluppare le sue centrali nucleari. In pieno miracolo economico, l’Italia aveva già tre centrali nucleari funzionanti Centrali che hanno contribuito al miracolo. Gli impianti di Latina, Sessa Aurunca (Garigliano) e Tirino Vercellese erano considerate all’avanguardia nei primi anni sessanta, soddisfacendo buona parte delle necessità energetiche di aree vaste dell’Italia dell’epoca.

Negli anni 80, il reattore di Caorso fu un sorpasso tecnologico: il reattore di seconda generazione produceva molto di più. Ma il disastro di Chernobyl ha cambiato tutto.

La centrale sovietica, esplosa a causa della pessima gestione da parte di burocrati, e non ingegneri, ha causato un disastro incredibilmente vasto nel cuore dell’Est Europa. E il terrore che qualcosa di simile potesse succedere anche in Italia ha portato a un referendum, il cui esito ha bloccato le centrali nucleari e ci ha resi dipendenti dalle fonti fossili.

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Nucleare Italia: la risoluzione europea

unione europea stellantis, nucleare italiaL’esito di quel referendum ci ha portato, soprattutto, a essere soggetti alla necessità di importare gas, carbone e lavorati del petrolio. E l’inefficienza produttiva rende necessario importare energia elettrica. Infatti, circa 23 miliardi di euro l’anno sono spesi per importare elettricità dalle centrali nucleari francesi al confine.

La posizione di questi ultimi giorni dell’Unione Europea, però, ci spinge verso un’altra direzione. Ci spinge a rivedere l’esito dei referendum. Oltre al gas, infatti, anche il nucleare è riconosciuto come fonte energetica sostenibile per l’ambiente.

Questa posizione, unitamente alle nuove tecnologie e alle nuove centrali in costruzione in tutta Europa, lasciano ben sperare. Di parere opposto, com’è noto, gli ambientalisti, mentre gli ecologisti sono divisi.

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Nucleare Italia: è sicuro? Quanto conviene?

nucleare italiaAi timori della gente fa da contraltare la larga diffusione scientifica e divulgativa degli ultimi anni. In particolare, le pagine dell’Avvocato dell’Atomo sono molto attive nello smascherare le fake news sul nucleare. Ma anche la TV si è occupata spesso del tema. Piero Angela a Superquark, già decenni fa, ha chiarito con molti scienziati che il nucleare è sicuro se gestito bene.

Come se non bastasse, le nuove generazioni di reattori sono molto più potenti e molto più sicure. Francia, Germania e Giappone lo dimostrano.

E secondo i recenti studi è anche molto più sostenibile, oltre a essere meno costoso. In attesa del controllo della fusione nucleare, infatti, la fissione causa un inquinamento di molto inferiore alle fonti fossili. Si stima, infatti, che l’impatto ambientale, per inquinamento del terreno e dell’atmosfera, sia di venti volte inferiore rispetto a una centrale a gas.

Ma oltre a essere più sostenibile e più efficiente, è realmente così tanto conveniente? Secondo gli studi più recenti, si. Basterebbero 5 centrali nucleari per renderci indipendenti dal gas russo. Con 15 non avremmo più bisogno di fonti fossili e di importazione di energia elettrica. Vorrebbe dire 23 miliardi in meno di energia elettrica importata e 10 miliardi di euro in gas.

Non un risparmio da poco. Soprattutto per le nostre bollette. In un paese con oltre duecento impianti di cui la metà attiva ad energie rinnovabili che soddisfa circa il 12% della domanda interna. E il resto delle centrali a combustibili, con un impatto ambientale mostruoso. La domanda è una: vogliamo rimanere così?

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