Un nuovo Coronavirus è stato isolato nelle cellule dei pangolini. Secondo gli esperti, potrebbe fare il salto di specie, diventando potenzialmente letale. La sua composizione è molto simile a quella del SARS-CoV-2. Questa scoperta diventerà utile anche per comprendere meglio l’origine del Covid-19.
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Nuovo Coronavirus: la scoperta
Alla fine del 2019, nella città cinese di Wuhan, è stato isolato quello che attualmente è riconosciuto come “SARS-CoV-2”, Il virus che, ormai da un anno, affligge il mondo interno. Questo patogeno è dotato della “Proteina Spike”, capace di demolire le cellule umane per riversarne all’interno il proprio RNA. In questo modo, la replicazione avviene facilmente e l’infezione si propaga. E, nell’ultimo periodo, gli scienziati hanno scoperto un altro Coronavirus capace di riprodursi nello stesso modo. L’identificazione è avvenuta grazie a un team di ricerca internazionale del Francis Crick Institute, a Londra. Lo studio è stato condotto insieme al Seventh Affiliated Hospital dell’Università cinese Sun Yatsen. Tutti i ricercatori sono stati coordinati dal professor Steven J. Gamblin. Grazie agli esami di laboratorio, è emerso che la proteina Spike del SARS-CoV-2 e del Coronavirus isolato nei pangolini sono davvero molto simili.
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I pangolini all’origine della pandemia?
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Nuovo Coronavirus e distruzione degli habitat: c’è un nesso?
I risultati ottenuti hanno dimostrato che il contrabbando delle specie animali e la distruzione degli habitat naturali, espongono l’uomo a contagi pericolosi. Con la distruzione della flora e lo sfruttamento improprio della fauna, i virus e i batteri nocivi si propagano molto più facilmente, favorendo pandemie future e presenti.