Omicidio Giulia Tramontano, l’artista nuorese Nicola Urru ha realizzato sulla spiaggia di Platamona, vicino Sassari, una meravigliosa scultura di sabbia. Le foto dell’opera d’arte sono state pubblicate sul profilo Facebook dell’autore, accompagnate da una didascalia toccante. “#LoSapevamoTutte. Una violenza così precisamente riconoscibile e così odiosamente ricorrente che si innesta in mente e corpi di tutte le donne, e le abita”, si legge.
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Omicidio Giulia Tramontano: il commovente omaggio di Nicola Urru
Omicidio Giulia Tramontano – Continuano ad esserci aggiornamenti sul massacro della 29enne Giulia Tramontano, uccisa dal proprio compagno mentre era incinta al settimo mese. La giovane, massacrata da Alessandro Impagnatiello, viveva a Senago, vicino Milano, ma era originaria di Sant’Antimo, in provincia di Napoli. Da tempo, Giulia sospettava che il proprio compagno avesse una relazione parallela alla loro. E poco dopo averlo scoperto, è stata brutalmente uccisa insieme al piccolo che portava in grembo. L’omicidio è avvenuto la sera di sabato 27 maggio, ma il ritrovamento del corpo senza vita è stato reso noto solo il 1° giugno.
In memoria della giovane uccisa dal proprio compagno, un’artista sardo, Nicola Urru, ha voluto renderle un meraviglioso omaggio. Sulla spiaggia di Platamona, vicino Sassari, ha realizzato una scultura di Giulia Tramontano incinta al settimo mese, mentre accarezza il proprio ventre. Gli scatti dell’opera sono stati pubblicati sul profilo Facebook dello stesso autore e sono state accompagnate da una didascalia toccante: ““#LoSapevamoTutte. Una violenza così precisamente riconoscibile e così odiosamente ricorrente che si innesta in mente e corpi di tutte le donne, e le abita”.
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Omicidio Giulia Tramontano, l’hashtag #LoSapevamoTutte lanciato sui social subito dopo la notizia
Omicidio Giulia Tramontano – Subito dopo la notizia del ritrovamento del cadavere di Giulia Tramontano, sui social network ha iniziato a circolare un hashtag particolare. #LoSapevamoTutte, è questo il messaggio che è stato ricondiviso più e più volte. Avvocate, attiviste, centri antiviolenza, associazioni ma anche persone comuni avevano già il sentore che in questa vicenda vi fosse l’impronta del femminicidio. E proprio questo hashtag ne è diventato l’emblema della lotta più totale contro il fenomeno dell’omicidio di molte donne che, purtroppo, non tende ad arrestarsi.
Alessandro Impagnatiello ha confessato nei più macabri e atroci particolari l’omicidio della compagna 29enne Giulia Tramontano. E a questa notizia, compreso lo scultore Nicola Urru, tutti hanno iniziato a gridare nuovamente “basta” all’atrocità del femminicidio.