ONU: inizia il countdown, 11 anni per salvare il nostro pianeta

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Una delle ultime Assemblee Generali ONU è stata interamente dedicata al clima e allo sviluppo sostenibile. L’argomento, già affrontato nel 2017, ha richiamato l’attenzione dopo la rapida metamorfosi climatica degli ultimi anni. “Siamo l’ultima generazione in grado di prevenire danni irreparabili al nostro pianeta” ha dichiarato la presidentessa dell’Assemblea Generale María Fernanda Espinosa Garcés. Tutti gli Stati sono invitati ad agire collettivamente e responsabilmente. Mancano solo 11 anni per porre rimedio a un habitat ostile per la vita sulla Terra.

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ONU: la voce dei giovani contro il riscaldamento globale

ONUMigliaia di studenti in tutto il mondo chiedono azioni concrete per la lotta contro il riscaldamento globale. Il Segretario Generale, António Guterres, ha invitato i leader mondiali ad ascoltare le nuove generazioni: “I giovani chiedono che i leader di oggi agiscano per conto delle generazioni future“.

L’emergenza globale va quindi affrontata con la grande ambizione di porvi riparo in soli 11 anni. Ma, per raggiungere questi obiettivi, le persone di tutto il mondo devono cambiare i propri modelli di consumo. Intanto, si invita a una drastica riduzione delle emissioni di carbonio dal 2020. A tal proposito, i leader mondiali hanno posto attenzione sul rapporto tra cambiamento climatico e sviluppo sostenibile.

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ONU: nel 2018 il primo allarme preoccupante

ONUChe differenza può mai fare mezzo grado in più? Forse impercettibile per noi, ma enorme per il pianeta: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del mare, morte di intere barriere coralline e non solo. Basti pensare ai cataclismi che hanno colpito il nostro pianeta negli ultimi anni!

L’allarme ONU sui cambiamenti climatici pone l’attenzione sul fatto che, entro il 2050, la temperatura salga di 3 gradi. Bisogna chiarire che il numero dichiarato è un valore di media. Quindi è facile comprendere che, tra i picchi di temperatura e gli sbalzi barometrici, lo scenario preannunciato non è poi così inconcepibile.

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Due tavole rotonde alla ricerca di soluzioni eco-sostenibili

ONUSappiamo tutti che l’economia verde è il futuro. Dobbiamo fare in modo che tutti ne traggano beneficio e nessuno sia lasciato indietro“. Continua Guterres, citando la relazione speciale dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) del 2018.

Durante l’incontro sono state presentate due tavole rotonde: una sulle sinergie tra il clima e le agende per lo sviluppo sostenibile e un’altra sulle modalità di attuazione. Il presidente Javier Manzanares, direttore esecutivo del Fondo Verde per il Clima, ha affermato che la priorità è aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi al nuovo clima. Il suo portafoglio ha incluso 102 progetti per 5 miliardi.

Ma oltre alla riduzione della CO², come sostenere l’emergenza? Martha Delgado, Sottosegretaria del Messico agli Affari Multilaterali e dei Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri, dichiara che il Messico ha dato il via a un piano d’azione per coniugare giustizia sociale e protezione del clima. Tra i vantaggi di tali attività s’includono l’aumento della produttività e il miglioramento degli indicatori di salute pubblica.

Si aggiunge il ministro dell’Ambiente cileno, Carolina Schmidt, Presidente della COP25 (la Conferenza delle Parti sul clima), sottolineando che l’impatto dei cambiamenti climatici colpisce più duramente le nazioni più povere. Queste mancano di risorse per mitigare adeguatamente il fenomeno.

Restiamo quindi in attesa delle prossime normative che adattino le produzioni industriali a mezzi più ecologici. Ricordandovi che viviamo tutti nella stessa casa e dobbiamo prendercene cura lavorando insieme, come ricorda la Jayathma Wickramanayake. La Segretaria generale delle Nazioni Unite per la gioventù ha chiuso l’Assemblea Generale ONU ripetendo: “Stiamo finendo il tempo“.

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