Pagamento Pos multa, una novità che si aggiunge alla serie di iniziative sui pagamenti elettronici. Una rivoluzione, quella del pagamento elettronico, iniziata quasi 10 anni fa da Mario Monti. L’arrivo ad una simile decisione, ribadisce la volontà di proseguire verso quella direzione. Dal 30 giugno infatti, chi rifiuterà un pagamento elettronico sarà multato. La decisione arriva dal Governo attraverso il decreto Pnrr. Viene così anticipata di sei mesi una sanzione già prevista. Quest’ultima sarà di almeno 30 euro con possibile incremento del 4%.
Tutto ha avuto inizio con il Governo Mario Monti e la volontà di portare il pagamento elettronico tra le abitudini degli italiani. Un altro fattore su cui, rispetto a gran parte del mondo, l’Italia era ancora indietro. La decisione presa dal governo, attraverso il decreto Pnrr, di anticipare le sanzioni di 6 mesi, parla chiaro. C’è la più assoluta volontà di proseguire verso quella direzione. Di fatto, dal prossimo 30 giugno, chiunque si rifiuterà di ricevere pagamento tramite Pos, sarà multato. Una multa che partirà dai 30 euro a salire, con possibile aumento del 4% a seconda del pagamento. Anticipata dunque una normativa che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2023. Una valida mossa contro l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità ed il riciclaggio. Tuttavia bisognerà combattere contro la cultura italiana. Attualmente più di 8 italiani su 10 preferiscono pagare in contanti rispetto che tramite Pos.
Pagamento Pos multa: nessun limite minimo di pagamento
Una novità che salta, su tutte all’occhio, di questa decisione, verte sul minimo previsto per il pagamento tramite Pos. Di fatto, quest’ultimo, è inesistente. Si potrà dunque, dal 30 giugno, pagare qualsiasi cifra, seppur minima, tramite Pos. Motivo per cui chiunque abbia un’attività dovrà provvedere nell’attivarsi al meglio. Rifiutare un pagamento, per quanto minimo, vorrà dire essere multati. Una multa pari a 30 euro, con maggiorazione del 4% dell’importo della transazione, per cui il pagamento è stato rifiutato. Il limite iniziale dunque, che da 30 euro è sceso poi a 5 euro, adesso non esiste più. Che sia un caffè o una caramella, dal 30 giugno, sarà tutto pagabile tramite pagamento elettronico. Il rifiutarsi vorrà dire incorrere in una multa. Motivo per cui tutti, sono chiamati ad aver un Pos a disposizione, e ad averlo attivo.
Pagamento Pos multa: il rischio di pagare in contante
Secondo i dati, sono circa l’86% degli italiani a pagare in contante, soltanto il 14% invece preferisce pagare tramite Pos. Il motivo per cui sempre più si tende a limitare quest’abitudine è chiaro. Tra tutte, ovviamente, quella di monitorare gli acquisti evitando così l’evasione fiscale. Senza dover ricorrere a chissà quale tipo di controllo. Com’è emerso dalle dichiarazioni passate di Tria, che menzionò anche un documento dell’Unione Europea. Inoltre, ciò ridurrebbe gli spazi di riciclaggio, corruzione e criminalità. Da considerare anche i rischi però di avere meno contante in circolazione. Ovvero la tracciabilità dei pagamenti, poiché documentati. E il problema, per lavoratori, come Colf e Badanti, di ricevere stipendi. Una riforma che quindi mira a rivoluzionare tanto il metodo di pagamento, quanto determinati lavori.