Pakistan continua la mattanza dei cani randagi: oltre 25.000 esecuzioni

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Pakistan continua la mattanza dei cani randagi. Il governo del Paese del Sud-Est asiatico ha deciso che, nei prossimi due mesi, verranno abbattuti oltre 25.000 cani randagi. Uno sterminio di massa, in poche parole. L’OIPA (Organizzazione internazionale protezione animali) sta cercando di fermare questo massacro.

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Pakistan, la mattanza dei cani randagi: i motivi

animali abbandonati, PakistanIn Pakistan, il problema dei cani randagi ha assunto proporzioni decisamente preoccupanti. La popolazione ha paura in quanto gli animali, non essendo vaccinati, sono portatori di malattie (in particolar modo la rabbia). La risposta “etica” ci sarebbe: catturare i cani, sterilizzarli, vaccinarli e poi rimetterli sul territorio. Purtroppo, la soluzione che è stata adottata è estremamente crudele e priva di umanità: uccisione di massa. Non da oggi. Le stime dell’OIPA parlano di almeno 50.000 cani randagi uccisi ogni anno.

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Pakistan, la mattanza dei cani randagi: crudeltà disumana

animali abbandonati, PakistanSe già di per sé l’idea che tanti animali innocenti vengano soppressi fa rabbrividire, le modalità con le quali ciò avviene lasciano davvero senza parole. Nella maggior parte dei casi, infatti, i cani vengono uccisi con armi da fuoco se non addirittura avvelenati. Si possono benissimo immaginare le atroci sofferenze alle quali vanno incontro questi essere innocenti. I corpi degli animali morti, poi, vengono ammassati e “smaltiti” dagli operatori comunali. Le immagini che testimoniano questa mattanza lasciano basiti. Come si può arrivare a tanto? Se questo è il progresso, forse sarebbe meglio (anzi opportuno) fare un deciso passo indietro.

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Pakistan, la mattanza dei cani randagi: l’appello dell’OIPA

Animali, PakistanL’OIPA sta cercando di porre un freno a questa crudele mattanza. A tal fine, ha esortato il Primo Ministro pakistano affinché questa “pratica” (in essere da tempo) venga interrotta. Chiunque volesse dare un piccolo contributo alla causa per tentare di fermare questa strage, può semplicemente fare copia/incolla del testo predisposto (in inglese) ed inviarlo via mail agli indirizzi di posta elettronica forniti dal sito dell’organizzazione stessa.