Parkinson, Milano all’avanguardia: alla scoperta dei sintomi non motori

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Parkinson, alla scoperta dei sintomi non motori. Non solo tremore e lentezza nei movimenti. Il 70% dei pazienti malati di Parkinson soffre di cosiddetti disturbi non motori, ovvero quelli che riguardano il sistema nervoso autonomo. Il sistema nervoso autonomo è quello che ha la funzione di regolare tutte le funzioni che non controlliamo volontariamente (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, sudorazione, etc).

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Parkinson: alla scoperta dei sintomi non motori. Milano all’avanguardia

ParkinsonA Milano, presso l’ASST Gaetano Pini, ha sede il Laboratorio che permetterà di studiare questi sintomi. Grazie a una strumentazione sofisticata (ANScovery), in un’ora circa sarà possibile sottoporre il paziente a una serie di test che forniranno risposte in merito al sistema nervoso autonomo. Tutto questo permetterà di incrementare la conoscenza sui cosiddetti sintomi disautomatici causati dal malfunzionamento del sistema nervoso autonomo. Tali sintomi non sempre si verificano nella fase avanzata della malattia, anzi. Quindi riuscire a individuarli e a comprenderli significa poter creare i presupposti per personalizzare le cure e ridurne la portata. Il tutto al fine di migliorare la qualità e le aspettative di vita di chi soffre del morbo di Parkinson.

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Parkinson: il sistema ANScovery

Santobono, ParkinsonAvere strumentazioni all’avanguardia ed esperti che si dedicano allo studio di una malattia e dei sintomi che la riguardano, è essenziale per trovarne cure e rimedi. Ciò, ovviamente, è possibile solo con alti costi della ricerca, presente solo in pochi centri in Italia. In che cosa consiste il sistema ANScovery? Si tratta di un esame assolutamente non invasivo della durata di circa un’ora. Il paziente, legato a un lettino basculante, passa da una posizione orizzontale a quella verticale. Il sistema monitora la frequenza cardiaca, l’attività respiratoria e la pressione arteriosa. Tutto al fine di verificare la presenza di disturbi non motori, la gravità e la loro evoluzione. Abbinare lo studio delle problematiche neurologiche con quelle cardiologiche permette di avere diagnosi più corrette, evitare terapie dannose e concentrarsi sulle soluzioni ottimali per il paziente.

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Parkinson: obiettivo migliorare la qualità di vita del paziente

ParkinsonL’obiettivo della ricerca scientifica non è solo quello di debellare le singole malattie, capendone le cause e trovando le contromisure atte a sconfiggerle. Nell’immediato, ogni ricerca tenta di migliorare la qualità del paziente affetto dalla malattia. Così è anche per il morbo di Parkinson. La scoperta relativa alla presenza dei sintomi non motori è importantissima: unendo le forze, cardiologi e neurologi, possono davvero procurare significativi miglioramenti per il paziente. L’obiettivo è quello di personalizzare sempre di più la cura.