Parlare corsivo. No, non hai letto male. Negli ultimi mesi su TikTok è esploso il trend che storpia la cadenza della parlata milanese. L’esagerazione di vocalizzi e delle tonalità meneghine è alla base di questo nuovo slang parlato. In nuce presente anche in alcuni gruppi sociali, come quello di Alphavoloso, si è evoluto ed è esploso come trend sui social. Ma di che si tratta esattamente? Vediamolo in dettaglio.
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Parlare corsivo: di cosa si tratta
Il trend della generazione Z, e dei primi teenager della generazione Alpha, sta spopolando sui social. Tra i “principali responsabili” di questa diffusione, anche il mondo artistico. Prima di essere parlato, il corsivo è infatti stato cantato. I vocalizzi presenti, per esempio, in canzoni come quelle di Sangiovanni e Madame hanno avuto forte impatto. Così come anche il “fenomeno Ferragni” e, in parte, Miss Keta, secondo molti.
Anche le parlate un po’ “pucciose” di certi ambienti hanno creato sicuramente la base per questo fenomeno. Le “storpiature” di parole con cantilena e vocalità dello slang milanese, in prevalenza, la fanno da padrone.
Così “amo” diventa “amioe”, “ieri” diventa “Ieaurie”, “favoloso” diventa “favolosousho”, “Navigli” diventa “Naviagliaoi” eccetera. Tutto rimarcando l’accento delle parole alla maniera milanese.
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Parlare corsivo: il trend social
Ma come per ogni trend social che si rispetti, anche questo è stato presto “memato”. Video di “lezioni” in cui, al posto delle risposte corsive, l’interlocutore rutta. Altri in cui al corsivo risponde il neomelodico.
Tutto in un florilegio di ironia, curiosità e critiche. Critiche, per la maggior parte, dalle generazioni più datate. Curiosità, per lo più dal mondo dei trentenni, di capire questo “fenomeno sociale – social”.
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Parlare corsivo: il fenomeno nei suoi risvolti storici
Si tratta quindi di un fenomeno non nuovo. La lingua è sempre in continua evoluzione. Usi, anche storpiati, si sono socialmente tipizzati nella parlata comune. Termini come petaloso, puccettoso, meme e tanti altri sono ormai di uso comune, anche se quando iniziò il loro utilizzo molti erano critici. Sono gli “step” dell’evoluzione linguistica, in cui qualcosa si crea e qualcosa si perde.
Al metto della criticabilità del fenomeno dai più “conservatori”, rimane comunque un fatto. Questo trend social è espressione di un uso sociale esistente già da almeno un paio d’anni e ormai in via di istituzionalizzazione. Anche in gruppi come Alphavoloso o simili, per esempio, la parlata è molto diffusa sia tra i membri che nei post.
Resisterà alla prova del tempo o sarà solo una fase passeggera? Ai posteri l’ardua sentenza