A trovare una soluzione per evitare l’affollamento degli ospedali, ci pensa l’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli. Recente è infatti l’annuncio del Direttore Dipartimento Oncologia Addominale Paolo Delrio: sarà possibile monitorare i pazienti stomizzati anche a distanza grazie all’utilizzo di un’app. Vede finalmente la luce questo progetto, che fino allo scorso gennaio era solo una bozza firmata FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati).
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S.O.S.: Arriva l’app dell’istituto Pascale
L’applicazione del “Pascale” prende il nome di S.O.S. – Smart Ostomy Support ed è stata ideata all’inizio del 2020. L’idea è quella di agevolare i pazienti impossibilitati a muoversi, trattandoli come se fossero in un vero e proprio ospedale. Ciò vale per ogni tipo di problema di mobilità.
Questo sistema punta a occuparsi, seppur indirettamente, di altre importanti questioni:
- Miglioramento dell’impatto ambientale con la riduzione degli spostamenti, sia da parte degli infermieri sia da quella dei pazienti;
- Diminuzione dell’affollamento nei reparti di pronto soccorso, con la conseguente riduzione dei costi del Sistema Sanitario Nazionale;
- Incremento delle prestazioni mediche riducendo le probabilità di utilizzo di metodi casalinghi.
Si rivelerebbe essere anche un supporto in questo periodo di pandemia, durante il quale è sconsigliato spostarsi se non per necessità. Infine, ricorrere a questo metodo contribuirebbe a monitorare eventuali ulteriori contagi da Covid-19.
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Il Pascale e la sua app: come funziona?
Una volta completato il procedimento d’iscrizione sulla piattaforma, l’utente potrà avere l’accesso a molteplici servizi:
- La formazione preventiva;
- Il diario personale;
- Il monitoraggio a distanza;
- La cronologia delle attività prescritte;
- Il video-consulto.
Qualora il paziente scegliesse di contattare in maniera diretta il medico, questi potrà analizzare il caso e prescrivere una cura o, se inevitabile, indirizzerà il cliente in un centro specializzato.
Ma S.O.S. agevola anche gli specialisti operanti. L’esperto potrà, infatti, lavorare direttamente dal proprio ambulatorio o rispondere alla video-consulenza da altri luoghi, per esempio dalla propria abitazione.
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Il Pascale e la sua app: come scaricarla?
“La telemedicina rappresenta un’integrazione, non una sostituzione del rapporto paziente-medico” continua Delrio. “Nel momento in cui la situazione pandemica sarà andata a buon fine, la questione sarà riproporre questo schema terapeutico all’interno di un percorso più ampio.”