Pasqua viaggi estero: consentito turismo in zona rossa. Ecco dove andare

0
1516
Pasqua viaggi estero

Pasqua viaggi estero: l’Italia sarà in zona rossa fino al 5 aprile, ma i viaggi all’estero sono consentiti. Questo è quanto si apprende da una nota del Ministero dell’Interno che risponde alle richieste di chiarimenti di Astoi Confindustria Viaggi. Secondo le regole attuali, dunque, è vietato uscire dal proprio comune in zona arancione, dalla propria abitazione in zona rossa e, in ogni caso, dalla propria regione (tranne che per motivi di lavoro, necessità o salute). Si può, però, viaggiare all’estero. Ecco maggiori dettagli.

Ti consigliamo come approfondimento – Thierry Breton: “In Europa immunità di gregge entro metà luglio!”

Pasqua viaggi estero: dove si può andare

Pasqua viaggi esteroGli spostamenti da e per l’estero sono regolati dal Dpcm del 2 marzo 2021, in vigore fino al 6 aprile 2021. In particolare, l’allegato 20 suddivide i Paesi in 5 elenchi, in base al rischio epidemiologico e agli obblighi da rispettare al rientro in Italia:

  • Elenco A (turismo senza particolari limitazioni): Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano.
  • Elenco B: Stati e territori a basso rischio epidemiologico, individuati, tra quelli di cui all’elenco C. Attualmente, nessun Paese rientra in questi parametri.
  • Elenco C (spostamenti consentiti senza necessità di motivazione, quindi anche per turismo, con autodichiarazione e tampone/quarantena al rientro in Italia): Austria; Belgio; Bulgaria; Cipro; Croazia; Danimarca; Estonia; Finlandia; Francia; Germania; Grecia; Irlanda; Lettonia; Lituania; Lussemburgo; Malta; Paesi Bassi; Polonia; Portogallo; Repubblica Ceca; Romania; Slovacchia; Slovenia; Spagna; Svezia; Ungheria; Islanda; Norvegia; Liechtenstein; Svizzera; Andorra; Principato di Monaco.
Ti consigliamo come approfondimento – Salvini tuona: “Aprire dopo Pasqua. Gli Italiani devono lavorare”

Pasqua viaggi estero: sposamenti fuori dall’UE

Pasqua viaggi esteroGli spostamenti sono consentiti anche in Stati non europei, considerati a basso rischio epidemiologico. Al rientro in Italia è obbligatorio compilare un’autodichiarazione e sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Questi paesi sono compresi nell’Elenco D del già citato allegato 20: Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia.

L’Elenco E prevede, invece, tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco e che sono ritenuti a maggior rischio epidemiologico. Gli spostamenti verso di essi sono consentiti solo per comprovate esigenze di salute, lavoro o rientro al proprio domicilio.