Passaporto vaccinale Europa – A partire da giugno, l’UE adotterà il pass Covid per ritornare a viaggiare. Tra i requisiti fondamentali, vi sono il certificato di avvenuta vaccinazione e il risultato negativo al test. Il passaporto vaccinale, utile a far ripartire la stagione turistica, sarà disponibile in formato digitale e cartaceo.
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Passaporto vaccinale Europa: ecco di cosa si tratta
Passaporto vaccinale Europa – L’UE è a lavoro per permettere ai cittadini di ritornare a viaggiare. Ecco perché il Collegio dei Commissari europeo ha avanzato la proposta del certificato verde vaccinale. Si tratta di un pass in grado di riaprire le frontiere tra gli Stati membri. Secondo il Commissario Europeo per la Giustizia, Didier Reynders sarà utile per “evitare divisioni e blocchi tra i Paesi UE”.
Il passaporto vaccinale avrà il compito di facilitare gli spostamenti dei cittadini europei e di far ripartire il motore del turismo, fermo ormai da mesi. Per poterlo ottenere, bisognerà essere in possesso di alcuni requisiti specifici:
- Certificato di avvenuta vaccinazione con siero anti Covid;
- Risultato negativo ad un test molecolare;
- In caso di guarigione dal Covid, un test sierologico che dimostri la presenza di anticorpi.
Il green pass europeo sarà disponibile, per tutti i cittadini, sia in formato digitale che cartaceo.
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Passaporto vaccinale Europa: gli obiettivi della campagna vaccinale
“Nel primo trimestre in Ue sono stati distribuiti 100milioni di dosi di vaccino e sono state immunizzate 50 milioni di persone”. Così ha dichiarato Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea. “Nel secondo trimestre, saranno distribuite almeno 300 milioni di dosi. Anche con Johnson & Johnson, che prevede un solo shot. Quindi, saranno 55 milioni più 125 milioni. Questo significa che alla fine del secondo trimestre saremo, in totale, già ben al di sopra di 200 milioni di persone immunizzate”, ha aggiunto.
In attesa delle dichiarazioni dell’EMA su AstraZeneca, Ursula Von Der Leyen si dice fiduciosa sul vaccino di Oxford. “Dobbiamo dare loro il tempo di cui hanno bisogno per valutare la frequenza degli eventi tromboembolici”, ha affermato.