Patrimoni Immateriali Unesco, l’Italia sempre più preziosa: ecco tutti i riconoscimenti

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Dalla pagina Facebook ufficiale di Unesco

Patrimoni Immateriali Unesco Italia – Dall’Unesco l’Italia riceve altri due riconoscimenti per il patrimonio culturale immateriale. Si tratta della caccia al tartufo e della falconeria. Quest’ultima condivisa anche con altri paesi. Il tartufo e i suoi estimatori italiani ricevono per la prima volta questo riconoscimento. 

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Patrimoni Immateriali Unesco Italia: la ricerca del tartufo riconosciuta come arte

Patrimoni immateriali Unesco Italia È una conquista raggiunta lo scorso 16 dicembre dopo oltre 8 anni di duro lavoro per dare all’arte del tartufo il pregio che merita. A descrivere il lungo percorso che ha portato a questo riconoscimento è Michele Boscagli, presidente dell’Associazione nazionale Città del Tartufo. “Siamo entusiasti di questo risultato. Otto anni di impegno sono stati apprezzati. È stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l’opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l’importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani”. Un prodotto, il tartufo, che non rappresenta solo l’antropologia di un paese, ma una vera e propria tradizione culturale delle aeree rurali italiane. Tecniche per secoli tramandate oralmente sullo studio e la ricerca del tartufo hanno da oggi l’elogio internazionale per anni agognato. 

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Patrimoni Immateriali Unesco Italia: ecco l’elenco dei 15 elementi italiani

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Gli elementi italiani iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale sono 15. Eccone l’elenco dei Patrimoni Immateriali Unesco Italia in ordine cronologico di riconoscimento ricevuto.

  • 2008: Opera dei Pupi siciliani;
  • 2008: Canto a tenore sardo;
  • 2012: Saper fare liutario di Cremona;
  • 2013: Dieta mediterranea, elemento “transnazionale” (comprendente oltre all’Italia anche Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo);
  • 2013: Feste delle Grandi Macchine a Spalla (La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo);
  • 2014: Vite ad alberello di Pantelleria;
  • 2016: Falconeria elemento transnazionale (comprendente oltre all’Italia anche Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar Arabia saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana). A fine 2021 si sono aggiunti Croazia, Irlanda, Kirghizistan, Paesi Bassi, Polonia e Slovacchia;
  • 2017: L’Arte del “pizzaiuolo” napoletano;
  • 2018: L’Arte dei muretti a secco, elemento transnazionale (comprendente, oltre all’Italia, Croazia, Cipro, Francia, Slovenia, Spagna e Svizzera);
  • 2019: Perdonanza Celestiniana;
  • 2019: Alpinismo , elemento transnazionale (comprendente Italia, Francia e Svizzera);
  • 2019: Transumanza elemento transnazionale (comprendente Italia, Austria e Grecia);
  • 2020: “L’arte delle perle di vetro” elemento transnazionale (comprendente anche la Francia);
  • 2020: “L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia” elemento transnazionale (comprendente anche Belgio, Francia, Lussemburgo);
  • 2021: “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”.
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Patrimoni Immateriali Unesco Italia: gli altri riconoscimenti per l’Italia

Unesco Italia L’Italia è stata il paese con maggiori riconoscimenti da parte dell’Unesco. Sono 58 i siti naturali e culturali distribuiti in tutta la penisola. Dal primo riconosciuto nel 1979 fino ai Portici di Bologna inseriti nella lunga lista italiana nel 2021. L’arte dei tartufi e della falconeria fa però parte della lista dei beni considerati immateriali. Come recita il sito dell’Unesco si tratta di “una ricchezza di conoscenze e competenze. Le quali vengono trasmesse da una generazione all’altra”. L’Italia detiene al momento 15 patrimoni immateriali. Uno degli ultimi più acclamati è stata la tradizione del “Pizzaiuolo” napoletano riconosciuta come vera e propria arte nel 2017.