Dire ‘calvo’ e ‘pelato’ è molestia sessuale. Tribunale UK: “È violazione di dignità”

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pelato molestia sessuale

Pelato molestia sessuale. Si tratta di un vero e proprio caso giuridico durato esattamente un anno. Nel maggio del 2021, infatti, un elettricista britannico ha denunciato l’azienda che lo aveva licenziato poiché si è sentito vittima di molestie sessuali. Un collega era solito chiamarlo con l’appellativo ‘calvo’ o ‘pelato’. Riferendosi naturalmente all’ampia quantità di capelli mancanti sul suo capo.

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Pelato molestia sessuale: la vittima si chiama Tony Finn

consiglio di stato, processo ciro grilloMaggio 2021, West Yorkshire, nel Regno Unito. Tony Finn, un elettricista della British Bung Company per quasi ventiquattro anni, viene licenziato dal suo lavoro. Non si tratta di un semplice congedo definitivo, un addio scritto su carta – è un vero e proprio caso giudiziario. Finn denuncia l’azienda non solo per licenziamento ingiusto, ma anche per molestie sessuali. Il suo corpo è stato violato? Da ciò che sappiamo, la risposta è no – è piuttosto la sua mente ad aver ricevuto un pessimo trattamento. Finn cita in giudizio un altro dipendente dell’azienda, il supervisore della fabbrica Jamie King. Questi si sarebbe rivolto a lui chiamandolo numerose volte ‘calvo’ o ‘pelato’ con l’aggiunta di altri termini altamente offensivi. I fatti risalgono al luglio del 2019.

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Pelato molestia sessuale: il verdetto della giuria

napoli tabaccaio arrestato, laura ziliani figlie arrestate, Bari reddito cittadinanza, assalto cgil arrestato franzoni,Le azioni di accusa e difesa sono state ampiamente ascoltate dalla giuria, formata in questo caso da tre uomini. Particolarmente rilevanti sono state le parti in cui oggetto di discussione sono state proprio le accuse di molestie. Il verdetto finale è stato il seguente: “Il Tribunale determina quindi che, riferendosi al ricorrente come uno str*nzo calvo, la condotta del signor King era indesiderata. Era una violazione della dignità del ricorrente, gli creava un ambiente intimidatorio. Era fatto per tale scopo, e si riferiva al sesso del ricorrente”. Questo perché “la caduta dei capelli è molto più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne. Pertanto, usarla per descrivere qualcuno, è una forma di discriminazione. In parole povere, Tony Finn ha vinto la causa. Non solo quella riguardante la violenza sessuale, ma anche quella inerente all’ingiusto licenziamento.

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Violenze sessuali nel mondo: dagli alpini all’Eurovisione

madre e figlia trovate morte, donna violentata ascensore, Donna violentata aereoTroppi casi di violenza sessuale negli ultimi giorni – e chissà quanti non sono stati denunciati! Ne stiamo sentendo di tutti i colori, a partire dal raduno degli Alpini a Rimini. Le penne nere sono state accusate di tentativi di abbordaggio più o meno espliciti. Poi fischi e commenti a donne di passaggio, alcune delle quali hanno dovuto sentirsi proporre dei pagamenti. Immaginate per cosa. Stessa cosa a Torino, questa settimana in festa in occasione dell’Eurovision Song Contest. I party esclusivi non si sono limitati a musica e qualche bottiglia d’alcol: molti hanno allungato le mani su ballerine, artisti, membri dello staff. Quanti altri scandali serviranno per porre fine a questo squallido degrado umano?