Negli ultimi tempi ha iniziato a spopolare sui social network un trend del tutto inaspettato. “Pensi spesso all’Impero Romano?” è il titolo di molti video condivisi su TikTok e su tutte le altre piattaforme di condivisione. La domanda viene posta, per la maggior parte, agli uomini, senza un apparente chiaro motivo. Invece una motivazione c’è ed ha una matrice storica e psicologica. Tutto ha avuto inizio il 19 agosto da un rievocatore svedese, Arthur Hulu, per poi espandersi molto rapidamente soprattutto negli Stati Uniti.
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“Pensi spesso all’Impero Romano?”: l’origine del trend virale
Il 19 agosto 2023, il rievocatore svedese Arthur Hulu, conosciuto come “Gaius Flavius”, ha condiviso un Reel su Instagram molto particolare. Nello sfondo del video comparivano alcune foto di rovine romane. In seguito, compariva una citazione davvero molto curiosa. “Signore, molte di voi non si rendono conto di quanto spesso gli uomini pensino all’Impero Romano. Chiedete a vostro marito, fidanzato, padre o fratello”, recitava la scritta.
La domanda ha scatenato una condivisione di video davvero massiccia, soprattutto su TikTok. Fidanzate, figlie, mogli e compagne, con la domanda “Pensi spesso all’Impero Romano?” hanno potuto così constatare che le controparti maschili a cui ponevano la domanda pensavano davvero così spesso all’Impero Romano. O, perlomeno, ad argomenti legati di sicuro all’antica Roma.
Da questo trend è emerso che gran parte degli uomini pensa a questo argomento più volte al giorno o diverse volte a settimana. E così, tutti hanno iniziato a chiedersi come mai l’antica Roma sia così presente nel pensiero maschile, diventando una vera e propria ossessione.
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“Pensi spesso all’Impero romano?”: la risposta degli studiosi di storia e psicologia
Così, viene da chiedersi se non sia un caso che il magnate Elon Musk abbia voluto sfidare Mark Zuckerberg in un combattimento al Colosseo. È un esempio lampante di come la maggior parte degli uomini coltivi una passione per la storia militare, campo in cui i romani hanno avuto un ruolo fondamentale. Ma non solo. Anche il cinema sembra avere il proprio ruolo in questa ossessione maschile. Basti pensare a film come “Ben Hur” (1959), “Spartacus” (1960) e “Il Gladiatore” (2000).