Pensioni 2023: i sindacati chiedono di riprendere un confronto sulla riforma delle pensioni. Il confronto è stato interrotto dopo l’invasione dell’Ucraina. I sindacati chiedono nuove soluzioni previdenziali in quanto a dicembre scade la quota 102.
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Pensioni 2023: sindacati chiedono confronto
I sindacati tornano a chiedere un confronto al governo per quanto riguarda la riforma delle pensioni. Il confronto è stato interrotto a febbraio a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Secondo i sindacati i tempi per trovare una quadra sono sempre più ridotti poiché a dicembre scade quota 102 e bisogna trovare nuove soluzioni previdenziali. Si rischierebbe al momento di tornare alla precedente legge Fornero che permetteva di andare in pensione all’età di 67 anni. I sindacati puntano a trovare nuovi canali di pensionamento anticipato, mentre il Governo cerca di individuare nuove forme di flessibilità. Il punto d’incontro tra le parti non sembra impossibile da trovare. Per esempio, al vaglio c’è l’ipotesi di una pensione in due tempi. Tale misura prevede una prima quota calcolata con il sistema contributivo e una seconda quota con il retributivo, da corrispondere in un momento successivo.
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Pensioni 2023: nuove misure per incentivare le pensioni integrative
Nella nuova riforma delle pensioni 2023 potrebbero essere inserite anche nuove misure per incentivare le pensioni integrative. I sindacati puntano sul silenzio-assenso per la destinazione del Tfr alla previdenza complementare. Inoltre, puntano anche su incentivi fiscali per i giovani e per i lavoratori con redditi bassi. Si tratterebbe di coloro che rischiano di ritrovarsi con una “copertura previdenziale” inadeguata. Il presidente della Covip ha dichiarato che questa nuova fase potrebbe oggi essere meglio realizzata tramite l’utilizzo di procedure online. Secondo i dati Covip, a fine 2021 erano circa 8,8 milioni i lavoratori iscritti alle forme integrative. Nel corso di un’audizione parlamentare è intervenuto il presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Mario Padula. Egli ha spiegato che l’offerta di previdenza complementare, composta da 349 forme pensionistiche, risulta composta da: 33 fondi negoziali;40 fondi aperti; 72 Piani individuali pensionistici (Pip) “nuovi”; 204 fondi preesistenti.