Pensioni quota mamma è la nuova proposta pensionistica dei sindacati a sostegno delle donne. Proposta dal segretario generale Cisl Luigi Sbarra. Si tratterebbe di un’agevolazione ai fini pensionistici. Di fatto, in caso di approvazione, le donne potranno anticipare l’anno di pensionamento. L’attuale legge prevede già una formula simile. Per ogni figli infatti si ha diritto attualmente a 4 mesi di pensionamento anticipato. Il massimo stabilito attualmente è di 12. La proposta di Luigi Sbarra è quella di aumentare i mesi decurtabili. Si tratterebbe infatti di un totale di 12 mesi a figlio, su un massimo di 36 mesi. Senza perdere nulla a livello contributivo.
Pensioni quota mamma: di cosa parla la proposta e quali sono le novità
La “quota mamma” esiste già, seppur in misura ridotta. Si tratta della legge 335/1995. Riguarda tutte le donne con una pensione maturata e liquidata con sistema contributivo. Questo permetterebbe loro di accedere ad uno sconto pensionistico di 4 mesi per figlio. Con un massimo imposto di 12 mesi. Da qui la proposta di Luigi Sbarra, segretario generale Cisl. Ciò che si vuole ottenere è un aumento delle mensilità di pensione anticipata. Passando a 12 mesi per figlio con un massimo di 36. Questo vorrebbe dire andare in pensione a 64 anni anziché 66 (sui 67 previsti). Inoltre, trattandosi di una pensione contributiva, non vi sarebbero riduzioni o decurtazioni. La pensione rimarrebbe identica a quella che si sarebbe percepita senza le agevolazioni. Si tratterebbe quindi di un riconoscimento vero e proprio, senza doppi fini. Quello del lavoro di madre.
Pensioni quota mamma: Le parole del Ministro Carfagna ed il dato sulle nascite
Una riforma del genere gioverebbe a tutti. Sia alle donne sia ai nascituri. Le prime si vedrebbero riconosciute un ruolo, quello di madre, come lavorativo. I secondi invece invertirebbero probabilmente i dati sempre più negativi degli ultimi anni. Per quanto riguarda il primo punto, a riguardo, si è espressa anche Mara Carfagna. Il ministro per il Sud e Coesione Sociale si è detta favorevole all’iniziativa. “La maternità è un lavoro che deve essere riconosciuto”. Ha detto. “Sono contenta dell’iniziativa dei sindacati”. Continua. “Si tratta ti una proposta simile a quella che avanzai io nel 2020”. Per quanto riguarda le nascite invece, a farne il punto è Gian Carlo Blangiardo. Il presidente dell’Istat parla tramite dati e sono tutti negativi. Nell’ultimo anno c’è stato un calo dal 3,3% dei primi mesi sino al 10% degli ultimi. Di poco si è infatti superato il numero di 400 mila nascituri.