Inps nella bufera? Sì, no, forse. Tra polemiche (soprattutto relative alle pensioni), nuovi incarichi e affermazioni che fanno scattare diversi campanelli d’allarme, uno degli istituti più importanti della fase due si trova a fare i conti con il momento più delicato della sua vita. Ma cerchiamo di fare un po’ d’ordine e di mettere le cose in chiaro, percorrendo gli ultimi giorni di un Inps improvvisamente boccheggiante.
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Cassa integrazione in deroga: addio alle pensioni, ora ci pensa l’Inps
Tutto si è svolto nella giornata di ieri. A scandire il percorso le parole di Francesco Boccia, il Ministro degli Affari Regionali, e di Stefano Bonaccini, neoeletto Governatore dell’Emilia Romagna ma soprattutto, in questo caso, Presidente della Conferenza delle Regioni. Il quadro è chiaro: la seconda tranche delle domande di cassa integrazione in deroga sarà erogata direttamente dall’Inps. I tempi delle regioni, responsabili finora della procedura, si sono dimostrati incompatibili con la mole enorme delle domande.
L’accordo è stato trovato, dopo aver superato diverse barriere politiche. La nuova collaborazione tra Stato e Regioni permetterà di erogare i soldi a chi li ha richiesti subito dopo l’approvazione della domanda.
Un importante snellimento della burocrazia in una fase così delicata. Ma questo vuole anche dire un nuovo aggravio dei costi per l’istituto.
Fase 2, non solo pensioni: la polemica della Conferenza delle Regioni
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Tridico, allarme pensioni: “L’Inps ha soldi fino a maggio”
Le parole fanno scalpore perché sono quelle del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che in un momento decisivo punta il dito contro la mancanza di soldi dell’Istituto. In realtà tutto parte da una dichiarazione che il presidente ha fatto il 24 marzo alla trasmissione Dì Martedì. In questa occasione Tridico riferì che l’Inps non avrebbe avuto problemi a pagare le pensioni fino a maggio. Da quel momento in poi, come sempre fatto, lo Stato avrebbe dovuto incassare soldi dal mercato. Si riferiva al Decreto Aprile, poi diventato Decreto Maggio e infine Decreto Rilancio, arrivato nelle ultime ore. Ma basterà a far quadrare i conti dell’Inps?