Pino Daniele diventa luminaria: l’arte benefica illumina il Rione Sanità

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Pino Daniele

Napule è mille culure” cantava Pino Daniele, l’artista che ha rappresentato, raccontato e amato Napoli come pochi altri al mondo. Nella sua musica scorreva una Napoli meravigliosa, sofferente, passionale e ironica, cantata da quella voce unica e inimitabile. Oggi “Napule è”, una delle sue canzoni più celebri, diventa una luminaria nel Rione Sanità. Quest’angolo di città risplende grazie alle parole di Pino Daniele, anima immortale della sua amata Partenope.

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Napule è” diventa luminaria

Pino Daniele
Da “La Repubblica”, foto di Gaetano Balestra

Il 18 settembre via Arena Sanità, nell’omonimo rione napoletano, si è illuminata a festa. La canzone di Pino Daniele “Napule è” è diventata una meravigliosa luminaria, lunga oltre 120 metri. L’opera è stata ideata dal direttore artistico Tiziano Corbelli ed è stata realizzata dall’artigiano Antonio Spiezia. “Napule è” è un omaggio di Pino Daniele alla sua città. È una canzone amara e dolce nel contempo, triste e tenera.

L’inaugurazione è stata un momento di festa e di celebrazione. La luminaria ha regalato un nuovo volto al Rione Sanità, illuminandolo e rendendolo parte di un pezzo di storia della musica partenopea e internazionale. Pino Daniele, infatti, è stato la voce di canzoni che non conoscono confini, sapendosi adattare chiunque le intoni. La sua musica ha fatto sognare e cantare diverse generazioni, napoletane e non. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e James Senese, sassofonista e grande amico del cantautore scomparso. Il coro dei bambini della Fondazione di Comunità San Gennaro ha intonato la canzone protagonista della serata.

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Musica e città

curniciello Pino DanieleIl Rione Sanità non è nuovo a queste iniziative. L’anno scorso è stata la volta della poesia “Core analfabeta” di Totò, volto iconico del cinema napoletano, figlio del Rione e simbolo di Napoli.

L’installazione rimarrà nel quartiere per sei mesi. Successivamente, ciascuna frase sarà messa in vendita. Il ricavato contribuirà a opere benefiche a vantaggio dei bambini della città. Stessa sorte per “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, che per mesi ha illuminato via d’Azeglio a Bologna. In tal senso, quindi, la musica restituisce alla città un volto, un’identità, una nuova vita. La città, a sua volta, dona alla musica l’immortalità.

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Napul’è” di Pino Daniele

La canzone “Napul’è” è la traccia di apertura dell’album di esordio di Pino Daniele, Terra mia, del 1977. Le sue strofe sono una struggente fotografia della città. Le parole descrivono l’anima bella ma difficile di Napoli, le sue mille contraddizioni, la rassegnazione nel vederla “sciupata” da tanta indifferenza.

Pino Daniele, attraverso musica e testo, regala un frame realistico e sempre attuale della sua città. Il suo timbro inconfondibile e i suoi suoni pieni e armoniosi accompagnano testi incredibili, capaci di far sorridere, piangere e riflettere. Ancora oggi, dalle finestre lasciate aperte, dalle radio accese nei locali e nelle auto, dagli auricolari di un passante, Pino Daniele continua a vivere nel cuore della sua gente.

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